Quanto odio arriva a generare la satira sull’aborto online?
Attraverso la storia della pagina Vignette Incazzate, che fa satira sull'attualità, abbiamo ricostruito l'identikit di chi - sui socia - in questo momento storico rigurgita odio contro chi vuole poter avere il diritto all'aborto
22/10/2022 di Ilaria Roncone
Chi è Vignette Incazzate? La pagina Instagram conta oltre 11 mila follower e, finora, si è distinta per aver seguito polemiche social e attualità traducendo un pensiero in disegni. Dopo la pubblicazione di una vignetta relativa all’aborto – una delle tante che l’owner della pagina ha dedicato al tema – molti hater e personaggi pro-life si sono riversati sul profilo per commentare post, storie e inviare DM all’autrice. «Ho affrontato più volte l’argomento aborto, e ogni volta è successo un casino – ha raccontato la disegnatrice ai microfoni di Giornalettismo in riferimento a quanto accaduto anche dopo il post aborto Vignette Incazzate -. Ovviamente è successo un casino anche con altri argomenti; le vignette sui novax, ad esempio, hanno attirato frotte di complottisti in foia vendicativa».
I picchi di odio e di insulti online sono stati raggiunti in seguito alla pubblicazione, un paio di giorni fa, di questa vignetta in cui si legge: «Se il feto è una persona giuridica a tutti gli effetti ed è nel mio corpo senza consenso, allora l’aborto è legittima difesa». La provocazione arriva in seguito alla (ri)proposta del senatore Gasparri di un ddl di modifica della legge sull’aborto che ha creato problemi a molti nel centro destra – in primi Giorgia Meloni, che ha promesso di non toccare la legge 194 -. In cosa consisterebbe? Nel modificare l’articolo 1 del Codice Civile così da far assumere al feto la capacità giuridica non dal «momento della nascita» bensì dal «momento del concepimento». La donna verrebbe, in sostanza, messa in secondo piano rispetto al feto e così il suo diritto ad abortire.
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Post aborto Vignette Incazzate, l’accanimento calcolato contro la pagina Instagram
«Ogni volta che scrivo le vignette sull’aborto arriva proprio il fondo del barile – afferma la disegnatrice facendo presente che, comunque, ci sono parecchi temi che scatenano l’odio più becero a partire dai contenuti sui no vax -. Una cattiveria fomentata da una convinzione che non ho visto da nessun’altra parte al mondo. Profili fake, burner accounts senza follower né post, supposti profili nazionalisti che condividono fake news sulla falsa riga di Qanon».
Parlando contro il diritto di abortire, «l’argomentazione principale è: “Chiudi le gambe, usa le protezioni se no sei stupida”. La cosa in sé mi fa supporre che si tratti di ragazzini o di persone di mezza età che non hanno ricevuto un’adeguata educazione sessuale, perché purtroppo non sempre le famose “protezioni” sono la panacea di tutti i mali», spiega Vignette Incazzate ragionando sul fatto che per molti di quelli che le scrivono , «il punto è sempre la sessualità della donna. Non si tratta di vita, perché se qualcuno si mettesse là a dire “creiamo le condizioni adatte perché la vita possa essere degna di essere vissuta” io sarei anche contenta».
I problemi di chi vuole abortire e di chi non avrebbe voluto farlo
L’Italia non è fatta di ideologie ma di persone, e le persone sono complesse e hanno esperienze diverse. Questo si evince bene dalle numerosissime testimonianze arrivate, da parte della community che ha creato, a Vignette Incazzate. Testimonianze di chi, pur avendo subito lutti prenatali o avendo scelto di non abortire, comunque il diritto di farlo non lo toglierebbe a nessuno.
«Nel corso di un fine settimana mi saranno arrivate almeno duecento testimonianze – racconta la disegnatrice per passione – dopo che ho chiesto alle mie follower di raccontarmi le loro storie di aborti». Testimonianze che si possono trovare nelle storie in evidenza del profilo. «Ne ho pubblicate parecchie, naturalmente tutte anonime. Storie pazzesche. Donne che hanno abortito per mille e uno motivi, ma molte storie cominciavano con “Il preservativo si è rotto”, “Il preservativo non ha funzionato”, “La pillola del giorno dopo non ha funzionato”. Neanche la vasectomia, che molti identificano come la panacea di tutti i mali, non funziona del tutto: letteralmente niente funziona del tutto. Il rischio c’è sempre. Bene insistere per una giusta educazione sessuale, eh, ci mancherebbe; ma questo per me è più come bollare tutto come “non sapete mettere un preservativo e usate l’aborto come anticoncezionale d’emergenza”. Questa è una falsità. Nessuna persona al mondo usa l’aborto come anticoncezionale d’emergenza».
Non solo testimonianze di aborti, dicevamo, ma anche quelle di donne e uomini che i figli li hanno voluti fortemente e che devono affrontare le difficoltà che maternità e paternità comportano a livello economico in Italia: «A una certa hanno cominciato a scrivermi anche delle mamme in difficoltà. Donne che magari amano i loro figli, ma è così difficile crescerli in questo paese. I posti negli asili nido sono mosche bianche, unicorni, frasi senza bestemmie in Veneto. E i prezzi sono esorbitanti. Mi hanno parlato di cifre astronomiche, perfino ottocento euro al mese. Quando a questa consapevolezza unisci quella di come sono le condizioni del lavoro in Italia, capisci che c’è una disparità fortissima. E a una certa un padre, che mi aveva scritto appunto per parlarmi degli asili nido, ha detto “ci vogliono soldi, strutture, molto più facile costringere la gente a fare figli e poi fatti loro”».
Identikit del tipico hater pro-aborto
Tornando alla questione hater scatenati, Vignette Incazzate ci ha fornito gli screen dei commenti peggiori degli hater sotto i suoi post – che sceglie di cancellare quando arrivano, senza stare a discutere con coloro che utilizzano modi e toni palesemente aggressivi e offensivi -, ecco qualche esempio.
Tra gli hater troviamo anche una pagina di 4 mila follower, tale belpaese.tradito, che ha rubato la vignetta per darla in pasto ai suoi follower.
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La maggior parte di questi hater, commenta Vignette incazzate, sono uomini: «L’uomo è ossessionato dalla vita, dalla “produzione” della vita nel senso più stretto, come risposta alla morte. Non dico uomo in senso “umanità”, ma anche l’uomo in sé: l’80% di quelli che mi scrivono sono uomini. Mi capita anche qualche integralista cattolica, ma saranno state tipo due o tre. Basta fare due chiacchiere con la maggior parte delle (poche) donne che mi hanno scritto contro l’aborto per capire che hanno avuto degli aborti spontanei e che per loro è un argomento delicato. Una è arrivata pure a chiedermi scusa. Con gli uomini, quando si tratta di pro-life, è un po’ diverso».
Continua: «Mi scrivono con un tale veleno in corpo che a me comunicano un senso di puro panico. È come se fossero spaventati a morte. Leggere i loro commenti è come guardare un animale in gabbia. L’idea dell’aborto li spaventa al punto da diventare violenti. Magari hanno solo paura, non sanno come affrontare la cosa e si affidano alla misoginia: la misoginia è comoda e non ti sfida a livello emotivo. Sentirti vittima è comodo. Pensare di essere il paladino della giustizia è comodo. Uscire dal guscio e fare qualcosa di completamente diverso, invece, è stressante. Lasciare casa per affrontare l’ignoto è stressante; anche quando la casa è la tua testa. Seppellirti nel conforto di essere una vittima delle circostanze ti assolve da ogni responsabilità. Dare la colpa agli altri (o alle donne, agli afrodiscendenti, alla “lobby gay”) è rassicurante».
La scelta di bloccare tutte queste persone e di eliminare i commenti ha un fine chiaro. In riferimento all’accanimento post risultato elettorale, «ho deciso di bloccare direttamente chiunque. Io non sono la babysitter emotiva di nessuno. Mi hanno anche fatto notare che, applicando le restrizioni (almeno su Instagram), i commenti degli hater sarebbero buoni per l’algoritmo e non si vedrebbero, quindi ci sto pensando. Però da un lato preferirei cancellarli e basta. Le interazioni non sono poi così importanti. Io non lo faccio di mestiere, ho cominciato a disegnare le vignette durante la pandemia e non ci guadagno nulla. Infatti a volte mi capita di non pubblicare niente; per me sono un hobby. Ma ho una bella community variegata, questa è una cosa di cui vado abbastanza orgogliosa».
Una precisazione Vignette Incazzate ci tiene a farla: «Attorno alla pagina si è creata una community bellissima, composta sia da donne che da uomini. Gli uomini che mi seguono sulla pagina sono autoironici, si fanno due risate sempre. Ci tengo a sottolinearlo».