Lapo Elkann racconta: «Sono uscito dalla cocaina con un sistema che agisce sul cervello»

Lapo Elkann si confessa: racconta dei suoi amori (solo due quelli veri), della sua infanzia («che non ha mai amato»), della sua voglia di paternità, ma soprattutto della sua dipendenza dalla droga e di come è riuscito a liberarsene. Lo fa in una lunga intervista al Corriere della Sera. Alla giornalista che gli chiede di voltarsi indietro con ironia, risponde: «L’ironia purtroppo non è il mio forte».

LAPO ELKANN: «PENSAVO CHE LA COCAINA FOSSE GLAM, INVECE È DA SFIGATI»

Sulla sua tossicodipendenza e sui guai che gli ha causato Lapo Elkann vuole essere molto serio: «Questo è un messaggio che voglio dare a tanti: le sostanze possono abbagliarti ma sono il peggiore amico che puoi avere, perché ti allontanano da tutto. Con loro ho combattutto battaglie terribili, e ho ottenuto la più grande vittoria della mia vita». Prima di raccontare come ha fatto a liberarsi della cocaina, il rampollo della famiglia Agnelli spiega però come ne l’ha incontrata: «Io sono luce e oscurità, quest’ultima mi ha portato alla cocaina. Pensavo fosse glam. Invece è da sfigati. Mi sono fatto male e ho fatto male».

Nell’intervista al Corriere, Lapo spiega anche cosa lo ha portato a fingere il rapimento a New York, un anno fa:

«Sono pulito da un po’: New York (un anno fa, il finto rapimento ndr) fu un incidente. Non posso dire nulla. Era un periodo particolarmente violento, aveva scoperto che il mio autista fidato da anni rubava, poi l’arroganza dei miei manager, la mia amica Franca (Sozzani ndr) che stava morendo, come un altro amico. Sotto pressione ho sbottato. E mi sono fatto male».

IL SISTEMA CHE HA AIUTATO LAPO ELKANN A LIBERARSI DALLA COCAINA

Per combattere la sua tossicodipendenza, Lapo Elkann si è fatto aiutare da un’equipe di medici italiani: «Hanno inventato un sistema chiamato Tms, che agisce sul cervello e allontana il craving, la voglia. Ce l’ho fatta. Si può. Bisogna volerlo». Il motore del cambiamento, confessa, è stata la voglia di paternità: «Guardando i miei fratelli e i loro figli. Ho sentito il desiderio di averne. Ma io non ho mai amato la mia infanzia. E mi sono detto che così non sarei stato degno di essere padre».

Lapo Elkann ha rivelato di aver subito abusi nel collegio dove ha trascorso l’infanzia. Da qui, probabilmente, l’origine di tanti dei suoi problemi.

«L’umiliazione di essere abusato ti porta a nasconderlo e ti senti colpevole perché è successo. È una violenza incommensurabile che ti trascina nel meccanismo di autodistruzione: canne, alcol, cocaina, prostitute per non sentire il dolore dentro. Anestetizzarlo a tutti i costi, questo solo contava. Nessuna gioia o divertimento. Solo squallore e tristezza. Ne parlavo con il mio migliore amico, Thomas, che si è ucciso: aveva avuto un problema come il mio e non lo ha mai affrontato. Io, nella disperazione, ho voluto combattere, senza mollare. E sono uscito alla luce».

LAPO ELKANN, GLI AMORI E LA VOGLIA DI UN FIGLIO

Un passato difficile quello di Lapo Elkann, con cui dovrà fare i conti anche la donna di cui è alla ricerca: «Non sono un soggetto raccomandabile? Lo so, la mia storia può spaventare», ammette lui. E sugli amori passati, confessa:

«Ho amato due donne moltissimo: alla follia Martina Stella che ora è una carissima amica e sono contento di vederla felice sposata e con figli. Lo merita. E sono stato molto innamorato di Bianca (Brandolini ndr). Con loro ho costruito e distrutto. Martina è stata la prima che ha cercato di farmi uscire dalle sostanze. Ma avevo paura di legarmi per la mia diffidenza con le donne, dovuta forse al rapporto non facile con mia madre. Sempre tanti dubbi e quell’ossessione per la perfezione, che non esiste».

 

Foto copertina ANSA/ MATTEO BAZZI

 

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