L’interprete del Parlamento UE che dimentica il microfono acceso e chiama c*****e il leghista Ciocca

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Le scuse dell'istituzione a Bruxelles

L’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca è andato su tutte le furie dopo aver sentito la registrazione di un suo intervento al parlamento europeo, che doveva essere tradotta da un interprete. Prima ancora delle sue prime parole, infatti, l’interprete incaricato di effettuare la traduzione del suo intervento, dimenticando il microfono acceso, si è lasciato andare a una risata e a un commento inappropriato: «Che coglione – si sente nella registrazione -, possiamo dirlo?».



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Interprete insulta leghista Ciocca al Parlamento europeo

Le sue parole, come era prevedibile, non sono state gradite dallo stesso leghista, che ha denunciato l’accaduto sui suoi canali social e rilasciando alcune dichiarazioni alle agenzie.



Interprete insulta leghista, le scuse del Parlamento europeo

«Un episodio gravissimo e un gesto di grande maleducazione – ha detto il leghista Ciocca -. Mi auguro che il presidente del Parlamento Sassoli agisca su una cosa grave come questa». Le istituzioni europee, intanto, hanno già preso provvedimento in merito all’accaduto. Il Parlamento europeo si scusa per l’episodio, sottolineando: «La registrazione della riunione è stata corretta e i commenti sono stati rimossi – si legge in una nota -. Il deputato riceverà le scuse da parte del Direttore generale responsabile degli interpreti, inoltre l’interprete coinvolto è stato contattato e redarguito e si è scusato per il linguaggio utilizzato».



L’episodio, dunque, può dirsi concluso. Ma il fatto che il leghista Ciocca abbia ripreso sui social network l’accaduto, divulgando il video, ha reso virale la notizia. In tanti stanno infatti condividendo il video dell’interprete che insulta il leghista.

I precedenti del leghista Ciocca al Parlamento europeo

Non si tratta dell’unico episodio controverso che ha avuto come protagonista il leghista Angelo Ciocca al Parlamento europeo: nell’ottobre del 2018, infatti, durante una relazione dell’allora commissario europeo al Bilancio Pierre Moscovici (relazione durissima nei confronti della manovra finanziaria italiana), il leghista pensò bene di calpestare i fogli della stessa relazione con una scarpa o – come lo stesso Ciocca ebbe modo di riportare – con «una suola made in Italy». Quel gesto provocò sgomento e sdegno a livello delle istituzioni UE.