Quanto costa la tua identità rubata su Internet? 21 dollari

La vostra identità, rubata, su Internet, costa circa 21 dollari. Moltiplicate questo valore per le decine di migliaia di persone a cui sono state sottratte informazioni personali e comprenderete il valore complessivo di questo mercato, mercato alimentato dalle transazioni e dagli acquisti condotti nel deep web.

Internet
(FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

INTERNET, COME COMPRARE UN’IDENTITÀ NEL DEEP WEB –

Secondo quanto riportato da QZ nel deep-web esistono siti simili in tutto e per tutto a eBay che vendono informazioni personali, date di nascita, indirizzi, conosciuti con il nome “fullz”. E cercando tali dati con Grams, un motore di ricerca del deep web, sono state scoperte 600 identità, alcune addirittura comprendenti i dati bancari degli ignari proprietari. Il valore minimo era di un solo dollaro, quello massimo di 450, tutti pagabili in bitcoin. La media? 21,35 dollari.

INTERNET, UN PROFILO COSTAVA 454,05 DOLLARI

Inutile dire che tale transazione è generalmente illegale. Nel deep web le cose però sono un po’ diverse. I prezzi dei profili variano secondo diversi fattori: qualità, affidabilità, reputazione del venditore. Il profilo più costoso è stato messo in vendita da tale “OsamaBinFraudin” al prezzo di 454,05 dollari. Il motivo di tale valore? Nel fatto che fosse un utente “premium”. Il secondo? Vale 248.22 dollari ed ha a disposizione una carta American Express con un limite di 10.000 dollari.

 

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LA DIFFERENZA TRA PROFILI PREMIUM E PROFILI A POCO PREZZO

La carta di credito in questo senso è determinante per indicare il prezzo del profilo. Un soggetto vale infatti due dollari per via della presenza di una carta di credito “morta”, quindi inservibile. In sostanza chi ha una carta attiva vale più di chi non ha associati a sé conti correnti o sistemi di pagamento. Non è possibile certificare al 100 per cento l’esistenza dei profili venduti. Ovvero non esiste certezza che queste persone esistano davvero. Anzi, appare complicato anche determinare la provenienza di certi dati. Qualcuno è riuscito ad ottenere informazioni reali come il vietnamese Hieu Minh Ngo che recuperò qualcosa come 200 milioni di dati appartenenti a persone inserite nelle liste di una società, la Court Ventures. Un gesto coraggioso, costato al “pirata” 13 anni di carcere.

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