Le intercettazioni di Paolo Arata: «Armando Siri è amico mio»

Paolo Arata parlava serenamente del suo stretto rapporto con Armando Siri, definendolo uno dei suoi, un amico, un ospite a casa sua. Dalle testimonianze ma sopratutto dalle intercettazioni emerge il senso di potenza che aveva l’imprenditore grazie alla sua vicinanza ai vertici della Lega, ora detenuto al carcere di Regina Coeli di Roma.

Le intercettazioni di Paolo Arata: «Armando Siri è amico mio»

Pare che ci sia anche un passaggio in cui Paolo Arata parla in modo esplicito della tangente da 30mila euro, sostiene Repubblica che però riporta altri frammenti delle carte che hanno portato all’arresto dell’imprenditore. «Siri ci lavora un secondo per guadagnare 30mila euro» riporta il quotidiano virgolettando le parole di Arata dette al telefono con il figlio lo scorso 10 settembre, ignaro di essere ascoltato. Arata parlava di Armando Siri come di un «carissimo amico, ma proprio caro» che «ama la Sicilia».

Paolo Arata al telefono gioiva per essere riuscito, tramite Armando Siri, a portare il biometano «nel programma tra Lega e Cinque Stelle». Un favore che avrebbe incentivato gli affari di vendita dell’imprenditore legato alla famiglia di Vito Nicastri leader nel settore eolico. Si tratta dell’emendamento nel decreto rinnovabili che avrebbe fruttato, secondo il virgolettato riportato da La Repubblica, «milioni per noi».

(credits immagine di copertina:  ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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