L’intercettazione di Anastasiya: «Tanto i carabinieri so’ i primi venduti»

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Offese anche alla famiglia di Luca Sacchi e alle leggi dello Stato italiano

È emerso tutto da un’intercettazione del Nucleo investigativo di Roma. Siamo al 3 novembre 2019. Luca Sacchi era morto dieci giorni prima. Dopo le prime ore, la posizione della fidanzata Anastasiya Kylemnyk si era già complicata. Troppe le ricostruzioni che non tornavano, troppe le lacune anche solo comportamentali nei confronti della famiglia del fidanzato 25enne: la ragazza non era andata nemmeno al funerale di Luca Sacchi.



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Intercettazioni Anastasiya: le parole sulla famiglia e sui calabresi ignoranti

Parla al telefono con un’amica, senza fare mai riferimento al dolore provato per la morte del fidanzato. E commenta tutto: la rabbia della famiglia di Luca nei suoi confronti, la calca dei giornalisti presenti sotto casa sua, l’atteggiamento dei carabinieri nei suoi confronti. Anastasiya ha commentato in questo modo  la rabbia della mamma di Luca per il suo mutato atteggiamento nei confronti della famiglia del fidanzato: «La madre sta incazzata? Con chi? Con me? – dice Anastasiya all’amica, quasi con stupore – Viene da una famiglia di calabresi ignoranti».



L’intercettazione, che mostra l’atteggiamento di Anastasiya soltanto pochi giorni dopo l’omicidio, è stata pubblicata nella cronaca di Roma del Corriere della Sera. E prende in esame tutti gli aspetti della vita di Nastya dopo il gran clamore mediatico seguito ai suoi comportamenti nei confronti della famiglia di Luca Sacchi.

Intercettazioni Anastasiya, le leggi italiane e i carabinieri

«I giornalisti stanno sotto casa, attaccati al citofono – ha detto all’amica -. Stiamo un po’ fuori adesso, a Rocca di Papa. Mia mamma non ce la faceva più, stavano a esagerà. Nessuno se poteva move. Ma finché stanno in strada nessuno gli può dire niente. Le classiche leggi di merda italiane». E alla fine, la ragazza ha anche un commento per i carabinieri: «Non ce la faccio più a uscì. Ho paura che me li trovo pure qua. I carabinieri sono i primi venduti, che ne so…mi geolocalizzano. Sono stati loro a dire tutto».