Ecco cosa è successo alla consigliera M5S che su Rousseau ha votato a favore dell’autorizzazione a procedere

L’episodio è la proiezione a livello locale di quanto accaduto a livello nazionale qualche anno fa. All’epoca i protagonisti erano Beppe Grillo e Laura Boldrini. Oggi, si replica con il consigliere regionale della Lega in Valle d’Aosta Andrea Manfrin e la sua collega del M5S Manuela Nasso. Grillo chiese ai suoi followers cosa avrebbero fatto con la Boldrini in macchina, Manfrin ha chiesto agli utenti della sua pagina Facebook: «La consigliera regionale valdostana dichiara che voterà a favore del via libera al processo di Matteo Salvini. Cosa ne pensate?». Facile prevedere la pioggia di insulti.

Insulti Manuela Nasso, il post del collega della Lega

«Si vede che per soddisfarsi ha bisogno di neri ben dotati» – scrive un utente, «mi auguro che ti succeda qualcosa di spiacevole con i tuoi amici africani» – risponde un altro. E poi offese di ogni tipo, attacchi alla persona, frasi sessiste e classiste, che invitano la consigliera del Movimento 5 Stelle in regione Valle d’Aosta a tornare a preparare i cocktail.

Non si è fatta attendere la replica della consigliera, che ha chiesto al collega della Lega di cancellare i commenti offensivi e di evitare le degenerazioni del dibattito sotto al proprio post su Facebook. Che – tra le altre cose – aveva già di per sé un carattere provocatorio.

Insulti Manuela Nasso, la replica della pentastellata

«Ogni cittadino – ha scritto Manuela Nasso – e ancor più un rappresentante delle istituzioni come lui e come me è responsabile dei suoi profili social, non di certo di ogni persona che interagisce, ma del suo profilo sì. Mi è capitato spesso di cancellare commenti irrispettosi e maleducati e che non osservavano le regole di convivenza civile. Non cancello mai i commenti delle persone che la pensano diversamente da me e che esprimono anche fortemente ma con educazione la loro, basta vedere qualsiasi mio post per capire ciò che dico». La consigliera M5S ha poi detto che, alla richiesta di rimozione delle offese più gravi, il collega si sarebbe trincerato nella scusante del non avere tempo per cancellare i commenti.

La polemica del giorno è servita. Sono tanti gli esponenti del M5S che hanno dichiarato il loro voto a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini e in buona parte hanno ricevuto commenti spiacevoli sui social network. Chiaro che, quando capita a un personaggio pubblico rappresentante delle istituzioni, la cosa fa ancora più rumore. Un altro esempio di come la rete influenzi negativamente il sano dibattito politico.

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