La campagna vaccinale procede in Italia, in Europa e nel mondo intero. Ormai siamo a un punto – o ci stiamo arrivando – in cui chi voleva vaccinarsi ha già due dosi o, quantomeno, è in attesa di ricevere la prima. Le persone che restano – ovviamente al di fuori dei minori e di chi non può vaccinarsi perché soggetto fragile – sono quelle che vanno convinte. Ne è consapevole anche l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) che ha – tramite la voce del suo direttore generale per l’Europa Hans Henri Kluge – chiarito come bisognerebbe procedere, coinvolgendo gli influencer nella campagna vaccinale.
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L’Oms ha lanciato un messaggio chiaro tramite un’intervista a Euronews rilasciata da Kluge che verrà trasmessa questa sera. L’istituto dell’ONU specializzato in ambito salute «incoraggia qualsiasi misura per aumentare la copertura vaccinale, sempre che siano misure legalmente e socialmente accettabili». Questo significa che l’obbligo a vaccinarsi dovrebbe essere, per ogni paese, l’ultima spiaggia.
Agli stati viene infatti richiesto – prima di procedere con misure di obbligatorietà del vaccino anti Covid – di «tentare di capire cosa c’è nella testa delle persone». Questo, però, richiede tempo poiché – arrivati a questo punto – occorre «interagire con le comunità che esitano a vaccinarsi». Tra le varie soluzioni per raggiungere questo pubblico e la più vasta platea possibile l’Oms ha suggerito di utilizzare le figure degli influencer.
«Abbiamo molta esperienza – ha voluto specificare il direttore generale di Oms Europa – con l’analisi comportamentale per convincere le persone, utilizzando gli influencer, guardando a chi esita e pensare a chi possa influenzarli, in un dialogo». Gli influencer – bisognerà poi capire di che tipo e con che pubblici – vengono quindi elevati a figura chiave per far funzionare una campagna vaccinale che, a livello europeo, rischia di rallentare per gli indecisi.