Grazie a Immuni «sono stati individuati 43 casi positivi»

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Dal rilascio dell'app Immuni sono stati individuati 43 casi positivi, potenziali focolai che sono stati contenuti

43 casi positivi. Questo il numero di persone contagiate dal coronavirus che, stando a quanto affermato da Paola Pisano – ministra dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione – sono state individuate. Il dato è stato fornito dalla ministra durante un intervento su Rai1 nel programma Centocittà condotto da Ilaria Amenta. La Pisano ha parlato dei risultati raggiunti da Immuni, sottolineando come anche una sola vita salvata o un focolaio scongiurato sia un risultato più che sufficiente.



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Immuni individua 43 casi positivi



Tra gli argomenti più chiacchierati e divisivi durante il lockdown c’è sicuramente l’app Immuni: effettiva utilità, questioni di privacy, tracciamento dati, funzionamento. Chi più ne ha più ne metta, insomma, e oggi è arrivato un dato ufficiale sul funzionamento dell’applicazione. Quei 43 contagiati individuati grazie all’app sono, agli occhi delle persone, decisamente troppo pochi. C’è chi sui social critica il fatto che l’app sia uscita troppo tardi e chi dice che non sia stata scaricata da abbastanza persone per funzionare, sottolineando sottolineano che se l’app non dà risultati la colpa è degli italiani che non la scaricano.

«Pesante controinformazione contro questa applicazione»

La ministra Pisano ha sottolineato che, nel nostro paese, «siamo a 4 milioni e 300 mila, che rappresentano il 10% della popolazione tra i 14 e i 75 anni che possono scaricare questa app e che hanno uno smartphone compatibile». Sottolinea anche i livelli di controinformazione altissimi riguardanti l’app Immuni, maggiormente dovuti alla questione della privacy. L’individuazione di questi 43 positivi ha permesso di «avvisare altre persone e in questo modo evitare altri focolai inaspettati». La ministra ha definito questo un «ottimo risultato» poiché «ora, per noi, anche se salviamo una sola persona, quest’app non è stata un flop».

(Immagine copertina da Pixabay)