«Insetti, gender e migranti», l’incommentabile titolo de Il Giornale

Categorie: Mass Media

Il quotidiano di Minzolini mette sulla stessa riga insetti ed essere umani senza spiegare assolutamente nulla e decontestualizzando qualsiasi cosa. Sempre per la serie "l'Europa brutta e cattiva"

Ecco che ritorna, puntuale come i pollini in primavera, l’eterno claim molto in voga nella dialettica della destra italiana e dai suoi media di riferimento: l’Europa brutta e cattiva che da priorità ad aspetti secondari. E a proposito di priorità, oggi – nel bel mezzo di una guerra a pochi chilometri da noi e con una situazione pandemia in via di lentissima risoluzione, ma ancora strettamente attuale – la prima pagina de Il Giornale è dedicata a un argomento sintetizzato da un titolo che ha il classico sapore della provocazione tipica di quel quotidiano: «Insetti, gender e migranti. Ecco il futuro dell’Europa».



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Un’apertura in prima pagina tipica di chi vuole solleticare le pance della facile indignazione degli elettori di destra. Una prima pagina che nel suo titolo mette sulla stessa riga “insetti” ed esseri umani.



Il titolo si commenta da solo e anche la contestualizzazione lascia molto a desiderare visto che neanche il sottotitolo prova a dare una chiave di lettura del tema al centro dell’articolo pubblicato sull’edizione cartacea e anche su quella online del quotidiano diretto da Augusto Minzolini. Un esempio?

E se il titolo de Il Giornale è imbarazzante – sia per formato che per ordine degli addendi per suscitare mal di pancia ai lettori sovranisti – anche il contenuto dell’articolo – scritto da Francesco Giubilei, “membro del comitato scientifico sul Futuro dell’Europa del governo italiano” – che accompagna quel “grido” in prima pagina non è da meno.

Il Giornale e il titolo su “insetti, gender e migranti”

Detto che la parte sugli “insetti” non è quella che vogliono far passare – trattandosi della protezione della specie per evitare disastri ambientali (con riverberi anche sul commercio e quindi sull’economia) per quel che riguarda, per esempio, l’impollinazione -, anche nella restante “analisi” dei temi contenuti all’interno della “Conferenza sul futuro dell’Europa” è molto fuorviante. In più occasioni, infatti, il cronista sottolinea alcuni aspetti con una narrazione paradossale. Partiamo dal tema che si racchiude nella sintesi “non si parla di famiglia, ma solo di genere”.

Come sottolinea Simone Alliva de L’Espresso, infatti, in quel paragrafo c’è grande confusione. Si è parlato, infatti, abbondantemente di famiglia. Ovviamente, però, i conservatori della destra italiana – di cui Il Giornale è una delle massime rappresentazioni – non accettano che anche le coppie omosessuali siano finalmente entrate a far parte del dibattito pubblico, in quel percorso di normalizzazione della normalità che l’Europa ha avviato da anni. E la famiglia, le famiglie, sono costituite da persone che si amano, non in base al loro genere.

Poteva mancare il capitolo migranti? Ovviamente no. Il Giornale si stupisce che non ci sia il tema della difesa dei confini, ma si parli esclusivamente dei diritti (perché sì, l’Europa difende i diritti, mentre i doveri sono quelli dei nostri rappresentanti) di chi attraversa il Mediterraneo in fuga da una guerra e una carestia. Guerre e carestie che esistono anche se non sono coperte dai media. Perché è sempre troppo facile (eticamente e moralmente giusto, per fortuna) compiere gesti umanitari accogliendo profughi in fuga da territori mainstream. Ma il quotidiano di Minzolini (forse in vista della ripresa della campagna elettorale per il 2023?) ha deciso di raccontare storie che non esistono, utilizzando quei tre termini in grado di provocare un brivido nell’elettorato di destra.

(Foto IPP/Gioia Botteghi)