Il Marketplace di Facebook finisce nel mirino dell’antitrust europea

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Si parla di contro sugli annunci classificati che renderebbero non paritario il sistema di concorrenza. Le indagini saranno svolte, parallelamente, anche nel Regno Unito

Un’azione divisa – in tempi di Brexit – ma con lo stesso obiettivo. Unione Europea e Regno Unito hanno messo nel mirino il Facebook Marketplace. Si tratta, per il momento, di indagini preliminari per valutare eventuali violazioni delle regole sulla corretta concorrenza. Insomma, il principio dell’Antitrust è quello che ha mosso la UE e la Gran Bretagna a effettuare un’inchiesta più approfondita sui canoni e i criteri utilizzati dal social network per la classificazione degli annunci degli oggetti (o altro) messi in vendita sulla piattaforma.



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«Facebook raccoglie grandi quantità di dati sulle attività degli utenti del suo social network e non solo, consentendogli di rivolgersi a gruppi di clienti specifici – si legge in una nota firmata dalla responsabile della concorrenza della Commissione UE,  Margrethe Vestager -. Analizzeremo in dettaglio se questi dati diano a Facebook un vantaggio competitivo indebito, in particolare nel settore degli annunci economici online, dove le persone acquistano e vendono beni ogni giorno e dove Facebook compete anche con le aziende da cui raccoglie dati. Nell’economia digitale di oggi, i dati non dovrebbero essere utilizzati in modi che distorcono la concorrenza».



Facebook Marketplace nel mirino dell’Antistrust in UE e in UK

La valutazione è alle fasi iniziali, ma come spiega la Reuters, non c’è solamente l’Unione Europea a voler approfondire questi aspetti tecnici che, in realtà, potrebbero avere anche dei riverberi evidenti sulla libera concorrenza e sul mercato. Anche il Regno Unito – sempre attraverso l’autorità Antitrust – ha dato il via libera a un’investigazione con il fine di valutare l’impatto della raccolta di dati (che porta alla profilazione dell’utente e, quindi, di un possibile cliente) attraverso il Facebook Marketplace anche sulla libera concorrenza del commercio online. Dal canto suo, il social di Menlo Park ha già fatto sapere di esser pronto a collaborare con le autorità e a fornire, in trasparenza, i dati e i report in loro possesso.