I problemi con la matematica social del turbofilosofo Diego Fusaro

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Ha pubblicato un tweet per dimostrare il non funzionamento dei vaccini, ma ha dimostrato l'esatto contrario

Le migliori scoperte sono quelle che avvengono inconsapevolmente. Anzi, sono quelle che – seguendo il sistema del filosofo tedesco vissuto a cavallo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento – vengono scoperte attraverso la dialettica della tesi e dell’antitesi che, alla fine, vengono tradotte (in forma conclusiva) nella sintesi. Ed proprio quello che è accaduto al pensatore dei pensatori moderni Diego Fusaro che nel tentativo di dimostrare l’inefficacia dei vaccini anti-Covid (e della campagna di immunizzazione) riesce – a sua insaputa – a dimostrare l’esatto opposto.



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Ovviamente stiamo dando per scontato che Diego Fusaro stia proseguendo la sua battaglia contro il vaccino, nel tentativo di dimostrarne la non efficacia. Però – ma siamo nel mondo della fantasia utopica – non possiamo non pensare a quella probabilità dello o,ooo1% che il filosofo sia sia convertito sulla via di Damasco. Ma, non sapendolo, proviamo a ragionare basandoci sulla sua coerenza.



Tutto chiaro, no? I dati parlano chiaro e sono riferiti al confronto tra il 21 dicembre del 2020 e lo stesso giorno del 2021. Un paragone che, secondo Diego Fusaro è impietoso e dimostrerebbe l’inutilità della campagna di immunizzazione.

Diego Fusaro dimostra (a sua insaputa) che i vaccini funzionano

«21 dicembre 2020: 87.889 tamponi, 10.872 positivi. 21 dicembre 2021: 851.865 tamponi, 30.798 positivi». Nel mondo reale – e non solo in quello filosofico – questi numeri non possono che confermare la bontà dei prodotti anti-Covid utilizzati nei centri vaccinali italiani (e non solo). Perché il rapporto è molto semplice. Un anno fa il rapporto positivi/tamponi processati era del 12.36%, nello stesso giorno (ma un anno dopo) il rapporto positivi/tamponi processati è del 3.61%. Insomma, se i numeri cambiano non possono cambiare le regole standard della matematica. E alla fine, nella turbofilosofia, a vincere è sempre la logica e il buon Fusaro è riuscito nell’impresa di smentire se stesso con un pezzetto di carta. Ma lui ancora non lo sa.