La mappa dei paesi dove si può fumare marijuana

Nel mese di agosto l’Uruguay del presidente José Mujica ha fatto un passo decisivo verso la legalizzazione della marijuana, dopo che la Camera dei deputati locale ha approvato una riforma in materia di politiche sulla droga, che permette allo Stato di controllare e regolamentare la produzione, la distribuzione e la vendita dei prodotti della cannabis. Una decreto legge che rende il paese sudamericano il primo e unico Stato al mondo ad avere una normativa in grado di permettere il consumo personale della marijuana. Non soltanto a scopo medico. Eppure, come ha mostrato l’Huffington Post attraverso un’infografica realizzata da Katy Sala e Jan Diehm, in diversi Paesi l’utilizzo della droga leggere non è più un tabù.

Marijuana infografica - Huffington Post

 

I PAESI “MARIJUANA-FRIENDLY”– In Uruguay il disegno di legge – come sottolinea Hp – ha l’appoggio del presidente Mujica, convinto sostenitore della legalizzazione della marijuana: per questo ha respinto le accuse di chi considera questa apertura come un segnale negativo dato dall’esecutivo, che potrebbe portare le persone a provare droghe più pesanti in futuro. In realtà, secondo Mujica, è “l’esatto contrario”. Questo perché “le persone farebbero uso di droghe più pesanti soltanto se non hanno accesso alla marijuana” secondo il presidente. Non manca però il dibattito tra l’opinione pubblica locale. Anche per quanto riguarda il prezzo stabilito dal governo: l’esecutivo aveva parlato di una possibile vendita della cannabis a un prezzo di 50 pesos (1,7 euro) al grammo, sottolineando come non fosse un costo “né maggiore né minore rispetto a quello proposto dal mercato nero”. Al contrario, per i quotidiani locali, le cifre sarebbero troppo elevate: il rischio è che ad aver accesso alla droga leggera possano essere soltanto le classi più ricche, costringendo i più poveri a ricorrere ancora una volta al mercato illegale. L’Uruguay è stato comunque il primo paese ad annunciare l’intenzione di nazionalizzare questo business. Esistono però al mondo altri luoghi dove è possibile fumare liberamente. L’Huffington Post sottolinea come “la marijuana non sia illegale in Corea del Nord, dove il fumo è un modo popolare utilizzato dai soldati e dai lavoratori manuali per rilassarsi dopo una lunga giornata.

Marijuana 2

Allo stesso modo anche il possesso di piccole quantità per uso personale è stato depenalizzato in molti paesi europei e sudamericani, con politiche che hanno dimostrato di avere un impatto decisivo sul consumo di droga. In particolare, si mostra come il Portogallo, dopo l’eliminazione delle sanzioni penali per i consumatori di droga nel 2001, abbia spostato le risorse verso un’opera di prevenzione della droga e sui programmi di riabilitazione. Un esperimento che ha avuto successo. In Italia la marijuana resta illegale, ma l’uso esclusivamente personale e limitato è stato depenalizzato (limite fissato a 500 mg di THC, pari a 5 grammi di sostanza lorda, ndr). Negli ultimi anni però alcune sentenze giudiziarie si sono espresse in favore della coltivazione personale e sulla vendita dei semi. Più volte si è parlato del possibile superamento della Fini-Giovanardi, criticata perché troppo proibizionista, in quanto equipara droghe “leggere” e droghe “pesanti”, sotto l’aspetto della pericolosità e delle sanzioni. Con un’intervista a Repubblica, il senatore del Pd Luigi Manconi ha denunciato tempo fa come “la cannabis resti in Italia un tabù culturale, non solo d’origine cattolica, introiettato da una vasta sezione della classe politica che ne ostacola persino il suo importante uso terapeutico”.

Share this article