Il paradossale autogol della Serie A che non mette all’asta gli highlights per le pay tv

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La decisione presa dalla Lega del massimo campionato di calcio italiano contraddice la continua ricerca di nuova liquidità dopo la crisi da Covid

Per mesi abbiamo visto apparire in televisione, in radio e sui giornali le grida “disperate” dei Presidenti e dirigenti di molte (praticamente tutte) le squadre di calcio che giocano e giocheranno nel prossimo campionato di Serie A. Tutti a denunciare come la pandemia sia stata la causa di un’ingente perdita economica, quasi insostenibile per tutti quei club abituati a spendere e spandere milioni e milioni di euro per ingaggi e stipendi. Poi però, quando si presenta una tradizionale occasione per “fare cassa”, seppur non in modo decisivo, si decide paradossalmente di dire no. Ed è questo il caso del mancato bando per i diritti in pay tv degli highlights Serie A.



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La Lega di A, come riporta Il Sole 24 Ore, ha deciso (a maggioranza) di non aprire l’asta per l’assegnazione dei diritti per i cosiddetti “highlights pay“. Mentre il bando per la trasmissione in chiaro sta andando, come da tradizione, verso la televisione pubblica (che nel corso degli anni ha perso praticamente tutto quel che riguarda lo sport) – con la Rai che ha presentato un’offerta per i “diritti audiovisivi non esclusivi del campionato di calcio di Serie A per il triennio 2021-2024” -, la parte destinata alle pay tv è rimasta priva di contenuto.



Highlights Serie A, niente bando per i diritti in pay tv

Di fatto, dunque, Sky potrà trasmettere gli highlights Serie A solamente per le tre (3) partite che potrà trasmettere – in base all’accordo previsto da un bando precedente – in co-esclusiva insieme a Dazn. L’emittente in streaming, invece, avendo acquisito i diritti per la trasmissione di tutti i match di ogni singola giornata del massimo campionato di calcio italiano, potrà mostrare a tutti i suoi clienti tutti i “riflessi filmati” (così si chiamavano una volta).

Ovviamente non possiamo quantificare l’importo di quei diritti televisivi per la trasmissione sulle pay tv. Ma la decisione della Lega di A stride con il piagnisteo continuo di un settore provato dall’emergenza Covid, dagli stadi vuoti e da tutto quel che deriva ed è derivato da questa pandemia. Soldi, forse pochi, che sarebbero stati meglio di nulla. E, invece, mentre i bilanci vanno in rosso si è deciso di dire no a una facile entrata.