Gli hacker di Kim hanno rubato centinaia di milioni di dollari per finanziare i programmi nucleari

Categorie: Cyber security

È lo scottante risultato di un documento segreto dell'Onu

Questa è roba che scotta. O che esplode, a seconda dei punti di vista. È stata resa nota l’esistenza di un rapporto segreto dell’Onu che rivelerebbe il piano di Kim Jong-Un: effettuare decine di attacchi hacker nordcoreani per rubare centinaia di milioni di dollari utili a finanziare il programma nucleare del Paese. Questi attacchi hacker, secondo il rapporto, sarebbero stati portati avanti per tutto il 2020 (in piena pandemia e nonostante dichiarazioni concilianti da parte della diplomazia nord-coreana sullo stop alle sperimentazioni sull’arma atomica) e avrebbero portato a mettere da parte delle cifre importantissime.



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Hacker nordcoreani hanno rubato soldi per finanziare il programma nucleare di Kim

Gli hacker nordcoreani avevano preso di mira innanzitutto alcune istituzioni finanziarie e, in un secondo momento, anche alcune attività di cambio valuta riguardanti soprattutto monete virtuali (come i bitcoin). Un Paese che è rimasto anonimo – si evidenzia nel rapporto – avrebbe addirittura quantificato il furto da parte degli hacker di Kim Jong-Un: 316,4 milioni di dollari tra il 2019 e il novembre 2020, una cifra che – insieme a quella raccolta da altri Paesi del mondo – avrebbe avuto l’obiettivo di finanziare gli esperimenti sulle testate nucleari. Il paradosso, dunque, è che i soldi che la Nord Corea avrebbe utilizzato a questo scopo arriverebbero da altri Paesi del mondo: una sorta di finanziamento inconsapevole.



Un rapporto dell’Onu come questo, di solito, prevede una scadenza di pubblicazione pari a due volte l’anno: normalmente, documenti del genere vengono resi noti a inizio autunno o a inizio primavera. Un funzionario delle Nazioni Unite – creando non poche tensioni anche con Russia e Cina, membri del consiglio di sicurezza dell’Onu – ha deciso di passarlo alla stampa, a condizione di essere protetto dall’anonimato.

Gli hacker nordcoreani, dai vaccini alla corsa agli armamenti

Dunque, i racconti sugli hacker nordcoreani – che fino a questo momento erano state in qualche modo mascherate da una sorta di aura di leggenda – acquisiscono una prova in più, del grado massimo di affidabilità. La questione, al momento, sta provocando una serie di contrasti a livelli altissimi della diplomazia mondiale, coinvolgendo anche i rapporti tra Corea del Nord e Iran: secondo il report, infatti, i due Paesi starebbero continuando in segreto la loro collaborazione, nonostante il diniego ufficiale di Teheran.



Le centrali di hackeraggio afferenti alla Corea del Nord – ma che spesso, per tradizione, vengono dislocate in altri Paesi del mondo – continuano dunque a far parlare di sé. Il rapporto dell’Onu vede il loro accostamento con il programma nucleare, ma recentemente erano state diffuse informazioni relative a tentativi di hackeraggio – da parte dei nordcoreani – per acquisire informazioni utili sulla vaccinazione anti Covid-19. La pandemia e le tensioni internazionali dovute alla corsa agli armamenti nucleari si muovono lungo la linea sottile dei computer nordcoreani.

Foto IPP/zumapress