Tutti in fila per una stella, le speranze italiane nella Guida Michelin 2019

Ognuno ha le stelle che si merita. Vale in politica (il riferimento non è puramente casuale), ma anche in cucina. Tutto pronto a Parma per la pubblicazione e la presentazione della Guida Michelin 2019, l’università dell’alta cucina, il momento che catalizza tutte le attenzioni e i desideri degli chef di tutto il mondo. E che in Italia si annuncia scoppiettante. Parma, per ospitare la presentazione, ha speso ben 64mila euro, per un evento che non è soltanto copertina patinata, ma alimenta un indotto importantissimo.

Guida Michelin 2019, tutto quello che c’è da sapere

Sarà l’anno della rivincita per Carlo Cracco, il cuoco diventato famoso grazie alle sue performance da giudice di MasterChef? L’anno scorso, complice anche il cambio di locale con l’approdo in Galleria a Milano del suo bistrot, Cracco era passato da due a una stella Michelin. L’esperienza è stata vissuta dallo chef con serenità e con la consapevolezza di potersi migliorare. Ma quest’anno non saranno più permessi errori.

L’anno scorso era toccato a Norbert Niederkofler entrare nel gotha degli chef italiani con tre stelle Michelin. L’artista dei fornelli del St. Hubertus a San Cassiano il Val Badia aveva raggiunto gli altri tristellati italiani: Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, Niko Romito del Reale Casadonna a Castel di Sangro, Massimiliano Alajmo delle Calandre a Rubano, Giovanni e Nadia Santini del ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, Enrico Crippa del Duomo di Alba, Heinz Beck della Pergola a Roma, Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri, e i fratelli Cerea di Da Vittorio a Brusaporto.

I pronostici per la Guida Michelin 2019

Come si può notare, nessuno di questi locali si trova al sud. E, con ogni probabilità, neanche per quest’anno le ambite tre stelle saranno raggiunte dai locali collocati più in basso di Roma dal punto di vista geografico. L’unico che potrebbe ambirvi è il don Alfonso 1890 di Sorrento, ma qualcuno afferma che il gran chiacchiericcio non sia direttamente legato all’effettiva riconquista della terza stella. Sergio Lovrinovich, il Direttore della Guida Michelin, ha tuttavia affermato che non mancheranno le novità, con tantissime stelle in più per i ristoranti italiani, rispetto a quelle complessivamente assegnate nel 2018.

E allora perché non lasciare spazio ai sogni? Possono concretamente ambire alle tre stelle Michelin Il Pagliaccio di Anthony Genovese a Roma oppure l’Uliassi Ristorante Cucina di Mare a Senigallia, guidato da uno chef esperto – Mauro Uliassi, appunto – che non vede l’ora di raggiungere la sua consacrazione.

Criteri e classifiche della Guida Michelin 2019

Anche per quest’anno, i criteri che comportano l’assegnazione della stella Michelin sono gli stessi. Lo chef e il locale saranno al centro del giudizio: non è detto che uno chef stellato che cambi locale si porti dietro la stella, così come non è da escludere che locali nuovi possano ottenere la stella se ne hanno le potenzialità. Grande attenzione, ancora una volta, verrà data ai prodotti del territorio, alla vicinanza con i luoghi di origine delle rispettive cucine dei ristoranti, all’equilibrio tra tradizione e innovazione. Certo, colmare il gap che ci separa dalla Francia è ancora impossibile (621 tavole stellate con ben 28 tre stelle, mentre noi siamo fermi a 356 ristoranti con 9 tre stelle): ma andare in doppia cifra con i tristellati quest’anno sembra davvero un’impresa a portata di mano.

FOTO: ANSA / Ufficio Stampa Comune di Parma

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