In un articolo pubblicato oggi abbiamo chiarito tutti gli elementi poco chiari riguardanti la vicenda di Gubbio, dopo aver fatto le opportune verifiche. La notizia sarebbe quella di malori diffusi in seguito a una cena collegata a una associazione di pesca sportiva, causata dal pesce crudo. Dopo la diffusione di alcuni audio tramite WhatsApp e Telegram, la notizia è stata commentata dagli utenti dei social che hanno pubblicato foto decontestualizzate e fatto ironia su quanto si pensava fosse accaduto. La notizia è stata ripresa anche da alcuni giornali nazionali e stamattina “Gubbio” era anche in tendenza su Twitter, segno di quanto l’argomento fosse virale sui social.
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Questa vicenda ha coinvolto anche un ristorante di Gubbio, colpevole – secondo la versione degli audio diffusi su WhatsApp e Telegram e condivisa sui social – di aver servito del cibo che ha provocato un’intossicazione alimentare. In realtà non è così e il ristorante in questione aveva smentito la notizia in un post pubblicato su Facebook il 15 ottobre scorso, quando questo materiale falso ha cominciato a essere diffuso sui social. «Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere», si legge nel post. La direzione del ristorante aveva chiesto di interrompere la divulgazione di «notizie false e diffamatorie» che stavano arrecando un danno all’immagine del ristorante non solo tra i cittadini di Gubbio ma «ben oltre i confini della città».