La polemica incoerente di Salvini sul dipendente comunale di Gubbio che boicotta i sostenitori della Lega

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In passato, infatti, fu proprio il leader del Carroccio a lanciare messaggi (per esempio) contro la Feltrinelli di Como. Ed è tutto documentato dai suoi social

Anche quando si può avere ragione, bisogna fare i conti con il proprio specchio e la propria coerenza. E Matteo Salvini, da questo punto di vista, continua ad avere diverse paure. Internet e i social, però, fanno rifiorire vecchie battaglie dimenticate nella mente degli elettori e degli stessi personaggi politici. L’ultima vicenda riguarda il dipendente del Comune di Gubbio che su Facebook ha detto che boicotterà le attività commerciali dei negozianti scesi in piazza per sostenere il leader della Lega. Giusto scandalizzarsi, ma quando nel proprio passato si è stati professionisti di battaglie simili sarebbe meglio tacere. Ma la coerenza non è il suo forte.



Ricostruiamo la vicenda. Un dipendente del Comune di Gubbio ha scritto una propria opinione personale – alquanto opinabile, ma pur sempre personale – sull’evento in piazza per accogliere Matteo Salvini. Avrebbe detto di voler boicottare quegli esercenti scesi in piazza per sostenere la Lega e il loro leader. A livello morale è una cosa non bellissima, però bisogna anche considerare l’appeal e l’effetto.



Salvini contro il boicottaggio chiesto dal dipendete di Gubbio

Il post è stato pubblicato e poi cancellato, ma sembra esserne rimasta traccia in rete. La Lega in Umbria ha denunciato l’accaduto, così come Matteo Salvini attraverso i suoi canali social. Il leader della Lega parla di «Roba da matti», dimenticando l’invito al boicottaggio fatto da lui il 17 giugno del 2017 contro la Feltrinelli di Como.

L’incoerenza di Salvini

Et voilà: il festival dell’incoerenza. Anche perché il peso mediatico che può avere il post di un dipendente comunale che al massimo potrà contare su duemila ‘amici social’, non può essere paragonato all’appeal di Matteo Salvini che all’epoca era già segretario della Lega. Ma la coerenza è come il vecchio detto popolare: «Vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non accorgersi della trave nel proprio occhio».

(foto di copertina: TWITTER MATTEO SALVINI )