Chi ha sulla coscienza i due migranti uccisi dalla cosiddetta Guardia Costiera libica

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Il finanziamento italiano a questo organismo è stato di 10 milioni di euro nel 2020

Una sola data. 16 luglio 2020. Ovvero, 12 giorni fa, quando il parlamento italiano ha deciso (con soli 23 voti contrari) di votare per il rifinanziamento della missione in Libia, con conseguente sblocco di nuovi fondi anche per la cosiddetta Guardia Costiera libica, ovvero quel corpo para-militare addestrato e rifornito grazie agli accordi firmati dall’Italia. Oggi, 12 giorni dopo, l’osservatorio sui migranti delle Nazioni Unite ha denunciato un episodio cruento di cui si è resa responsabile proprio la cosiddetta Guardia Costiera libica: due migranti uccisi e altri cinque feriti dopo che un gruppo di persone, partito alla volta del Mediterraneo, era stato individuato dalla Guardia costiera libica e riportato a terra.



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Guardia costiera libica, la denuncia delle Nazioni Unite

L’episodio si è verificato a Khums, est di Tripoli, e risale alla scorsa notte:



Le vittime sarebbero state sudanesi e la dinamica dei fatti non sarebbe infrequente in quell’area. Dopo essere stati intercettati, alcuni migranti riportati a terra hanno cercato di scappare via terra. Ma i militari della cosiddetta Guardia Costiera libica non hanno esitato ad aprire il fuoco e a colpire le persone in fuga. L’ennesima prova di come venga gestito il flusso di migranti che partono dal Paese dell’Africa settentrionale e di come le autorità che dovrebbero vigilare per mantenere l’ordine utilizzino in realtà maniere brutali per evitare problemi, passando per la via più breve. E cruenta.

Guardia costiera libica e i finanziamenti dell’Italia

Dunque, occorre fare mea culpa – se solo questo elemento non dovesse bastare – sul rifinanziamento della missione in Libia portato avanti, su indicazione del governo italiano, dal nostro Parlamento. Solo nel 2020, come ricostruito da un puntuale articolo di Annalisa Camilli per Internazionale, l’Italia ha versato nelle casse libiche quasi 60 milioni di euro (per finanziare quattro missioni, tra cui quella relativa alla cosiddetta Guardia Costiera). Anzi, proprio la voce relativa al finanziamento della cosiddetta Guardia Costiera è la voce che è lievitata più di tutte, passando dai 3,7 milioni del 2017 ai quasi 10 milioni del 2020.

Soldi che, oggi, dopo la notizia che arriva da Khums sembrano essere più che mai pieni di sangue.