Gualtieri sulla manovra: «Abbiamo il conto del Papeete da pagare»

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A Mezz'ora in più, il ministro dell'economia parla degli interventi in bilancio

La prima cosa che ha pensato Roberto Gualtieri quando ha fatto il suo giuramento da ministro davanti al presidente della Repubblica è stata: «Devo trovare 23 miliardi in 23 giorni». Uno al giorno. Non male come media. È stata questa una delle prime rivelazioni del ministro dell’Economia a Mezz’ora in più, la trasmissione domenicale di Lucia Annunziata andata in onda il 29 settembre su Raitre. Il titolare del Tesoro è intervenuto in una data cruciale, alla vigilia della presentazione del NaDef, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, preliminare alla prossima manovra.



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Roberto Gualtieri parla della manovra economica a Mezz’ora in più

«Abbiamo il conto del Papeete da pagare – ha detto Gualtieri – ma dobbiamo farlo in modo equilibrato e puntando alla crescita». Un messaggio per dire che, al momento, non sono tutte rose e fiori. Come nel caso dell’Iva, ad esempio. Il ministro dell’Economia non si sbilancia, affermando che non è questo l’orizzonte temporale in cui il governo potrà dare delle risposte. Dell’Iva se ne riparlerà quando ci sarà la legge di bilancio, a fine ottobre. C’è ancora un mese per capire le intenzioni del governo sul punto, per cercare di scongiurare qualsiasi aumento.



I paletti della manovra economica secondo Roberto Gualtieri

Innanzitutto, però, ci sono degli altri paletti che Gualtieri fa bene a specificare. La manovra non toccherà quota 100, perché – secondo il ministro – è una misura a tempo, che avrà una sua scadenza naturale, e perché, soprattutto, non è serio cambiare assetto previdenziale ogni anno. Nella manovra, inoltre, non ci saranno altri tagli alla scuola o alla sanità, anzi, in questi settori si cercherà di investire.

Ecco, dunque, i paletti della manovra economica del governo giallo-rosso: il cuneo fiscale deve essere ridotto «in maniera necessaria», investimenti sul green che non devono essere conteggiati nel rapporto deficit-pil, un impegno a un graduale superamento del superticket nella sanità, come promesso anche dal ministro Roberto Speranza. La manovra avrà una portata complessiva di 30 miliardi e non prometterà grandi sforamenti sul rapporto deficit-pil. Con una battuta, che piacerà poco al Movimento 5 Stelle, il ministro Gualtieri ha affermato: «Meglio non dire subito che il rapporto deficit/pil sarà al 2,4% per non dover tornare indietro e dire 2,04%».