The Vision entra nel gruppo Facebook dei finanzieri che vogliono uccidere Carola Rackete e i parlamentari Pd

Un gruppo chiuso su Facebook, ovvero un luogo dove non si può entrare se non si rispettano le regole dettate dagli amministratori e se non si riceve l’approvazione di uno di loro. Sono tantissimi i gruppi chiusi destinati agli appartenenti alle forze dell’ordine oppure ai loro parenti. Ce n’è uno, in modo particolare, della Guardia di Finanza, il cui nome è Il Finanziere e al quale si ha accesso soltanto dopo aver risposto ad alcune domande pre-impostate: se non si risponde correttamente, la richiesta di ammissione viene automaticamente archiviata.

Gruppo chiuso finanzieri, i commenti su Carola Rackete

La testata online The Vision è riuscita a entrare in questo gruppo dopo il caso dello sbarco della nave Sea Watch e dello scontro tra la capitana Carola Rackete e i finanzieri: una delle accuse che sono state mosse alla capitana tedesca, infatti, è stata quella di aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza.

Per questo, sembrava interessante capire come gli iscritti a questo gruppo – che dovrebbero essere appunto finanzieri o parenti dei finanzieri – hanno reagito alla notizia. È bastata l’analisi degli ultimi post per capire che ci si trova di fronte a qualcosa di molto preoccupante. The Vision ha effettuato degli screenshot ai commenti alle notizie riguardanti Carola Rackete e ha evidenziato come diversi appartenenti al gruppo abbiano parlato esplicitamente di uccidere la capitana della Sea Watch, abbiano accusato i loro colleghi di non aver sparato, abbiano affermato che – nei confronti dei parlamentari a bordo della Sea Watch – sia stato messo in atto un comportamento troppo morbido.

Il trattamento diverso per i carabinieri dello stupro di Firenze nel gruppo chiuso finanzieri

Il resto è un insieme di commenti razzisti, sessisti, con riferimenti più o meno espliciti alla liceità di uno stupro nei confronti di Carola Rackete, per non parlare dei messaggi legati alla «pillole 9×17», ovvero ai proiettili della Beretta in dotazione alla Guardia di Finanza. E pensare che il tenore dei commenti era molto diverso quando ci fu la vicenda delle due ragazze americane stuprate da due carabinieri. In tanti si sono dimostrati garantisti con i due militari, offendendo invece le giovani, accusate di essere in malafede (ovviamente, con appellativi che sarebbe stato meglio censurare).

Immediate le reazioni della politica all’articolo di The Vision: «C’è qualcuno al governo che intende intervenire e prendere provvedimenti? – ha scritto il deputato del Pd Matteo Orfini, uno di quelli che – O devo pensare che siano tutti felici di questo clima? Conte, Salvini, Di Maio, Tria avete qualcosa da dire? Pensate di fare qualcosa?».

Share this article