Il governatore leghista Fontana avverte il M5S: «Senza autonomia al Nord cade il governo»

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Il presidente della Regione Lombardia: «Abbiamo dovuto digerire il reddito di cittadinanza, ora tocca ai 5 Stelle»

«Se nel M5S prevarrà la linea di Nugnes e De Falco, finirà con la caduta del governo». Non usa mezze misure Attilio Fontana per descrivere gli scenari politici alla vigilia del confronto sull’autonomia di Lombardia e Veneto, per il passaggio alle Regioni di alcune competenze. I negoziati con il governo partiranno a febbraio, e l’eventuale intesa dovrà essere votata in Parlamento. In un’intervista rilasciata a Repubblica (di Roberto Rho) il governatore leghista della Lombardia si dice convinto che Matteo Salvini saprà andare fino in fondo, dopo che la Lega ha accettato compromessi sgraditi al mondo produttivo del Nord.



Autonomia al Nord, Fontana: «Se il M5S dice no cade il governo»

«Noi – ha affermato il presidente di Regione – abbiamo dovuto digerire il reddito di cittadinanza, ora i Cinque Stelle dovranno deglutire l’autonomia. Sì, sono convinto che Salvini andrà fino in fondo, sa che questo Paese ha bisogno di un cambiamento reale, non di pannicelli caldi». Fontana dice a chiare lettere anche un no agli accordi annacquati. «Io – ha detto ancora il governatore a Repubblica – firmerò soltanto una riforma vera, che trasferisca competenze e risorse alle Regioni e che consenta di rispondere alle esigenze del territorio: a Milano sono diverse da quelle di Roma, Palermo e Napoli. Non posso continuare a mantenere un sistema sanitario che ha necessità di medici e infermieri con il vincolo di una norma nazionale che mi costringe allo stesso organico del 2004 ridotto dell’1,6 per cento. Ho bisogno delle condizioni amministrative per dare risposte ai bisogno dei cittadini lombardi».

Salvini: «L’importante è mettere la prima pietra»

Ma della partita dell’autonomia delle Regioni del Nord ha parlato anche Matteo Salvini. In un’intervista al Corriere della Sera (di Marco Cremonesi) oggi il leader della Lega e ministro dell’Interno dice di non vedere pericoli per il governo nei prossimi mesi. «Noi stiamo lavorando nei termini della Costituzione. Il 15 gennaio tutti i ministri finiranno il loro compito, inclusi quelli dei 5 Stelle. Il 15 febbraio arriverà la proposta del governo e poi, dato che questo è un dialogo, ci saranno trattative regione per regione con Conte e il governo. È chiaro che la Lega è vicina ai governatori e ai sindaci: è la nostra ragione di esistenza. Ed è normale che tra i 5 Stelle ci sia qualcuno meno convinto. Ma l’importante, come nel contratto di governo, è il mettere la prima pietra».



(Foto di copertina da archivio Ansa: Attilio Fontana e Matteo Salvini. Credit immagine: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)