Trenta stati americani contro Google: oscura i piccoli siti di settore

Categorie: Social Network
Tag:

Si aggiungono nuovi problemi legali per Big G

C’è un bel minestrone di problemi legali per Google. Oltre alle accuse per la sua posizione dominante nella gestione della pubblicità, il colosso di Mountain View è costretto a fronteggiare 30 procuratori di stato americani che hanno deciso di intentare un procedimento relativo al monopolio nel settore dei motori di ricerca, oltre che nella fattispecie dell’oscuramento di piccoli siti di settore, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti della vita quotidiana, come servizi di riparazione domestica e recensioni di viaggi.



LEGGI ANCHE > Gli Stati Uniti dichiarano guerra a Google e a Facebook per la pubblicità

Google oscura siti e 30 stati Usa iniziano l’azione legale

Inoltre, ad aggiungersi all’accusa, anche l’elemento – che tuttavia è sotto gli occhi di tutti – degli accordi esclusivi di Google con Apple per preinstallare sui propri device il motore di ricerca a discapito di altri concorrenti come Firefox o DuckDuckGo.



«Le azioni anticoncorrenziali di Google – ha spiegato il governatore del Colorado al NY Times – hanno protetto i suoi monopoli generali di ricerca ed escluso i concorrenti, privando i consumatori dei vantaggi di scelte competitive, anticipando l’innovazione e minando nuovi ingressi o espansioni». Google, al momento, non ha rilasciato alcun commento in merito alla vicenda.

Google oscura siti, cosa sta succedendo

Fatto sta che, negli ultimi tempi, Google è stato dipinto – attraverso le cause legali che sta affrontando – come un monopolista che riesce a fagocitare, in men che non si dica, gli altri concorrenti più piccoli. Una evidenza che si mette in risalto non soltanto per quanto riguarda settori economici legati al terziario, al commercio, all’industria, ma anche per la grande area delle news: ultimamente, negli Stati Uniti e da qualche mese anche in Europa, Google sta cercando di fare accordi con gli editori grandi e medio-piccoli, in modo tale da versare alcune royalties per i contenuti che il motore di ricerca stesso usa e propone.



Ma il problema delle compensazioni, il problema delle trattative da posizione di forza rispetto a quella soccombente degli editori, lasciano ampi dubbi sull’intera operazione. Di certo c’è, però, che a dispetto degli ultimi anni, Google si troverà di fronte ai problemi legati alla sua attività: metterà in campo una rete potentissima di avvocati e di lobbisti, ma almeno la questione entrerà nei tribunali, ponendo Big G di fronte a una questione legale oltre che soltanto morale.