Anche Google ricorre a iFixit per le riparazioni fai da te dei Pixel

Il colosso dell'informatica, come altre aziende tecnologiche, ha deciso di introdurre un servizio fai da te per riparare i dispositivi e ridurre gli sprechi

11/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Google e iFixit per la riparazione dei Pixel: il colosso della tecnologia ha annunciato un programma di riparazione «fai da te» alleandosi con iFixit. Secondo GSMArena e The Verge, e come confermato dalla piattaforma tramite il suo portale, i clienti potrebbero, da ora in poi, riparare gli smartphone Google Pixel da soli. Google ha dichiarato che venderà componenti sostitutivi originali per i modelli da Pixel 2 a Pixel 6. Si sta, dunque, parlando della possibilità di acquistare batteria, schermo, fotocamera e tanto altro.

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Google e iFixit per riparazione smartphone Pixel: di che cosa si tratta

I colossi della tecnologia lavorano da anni per rendere più semplice ripapare i propri dispositivi: prima Apple con il suo «self service repair», e poi Samsung – in collaborazione con iFixit -; ora è il turno di Google, che ha deciso di ricorrere a iFixit – e-commerce americano e sito web di istruzioni che vende parti di riparazione e offre guide di riparazione online per elettronica di consumo e gadget -, per semplificare la riparazione dei dispositivi Pixel. In che cosa consiste tutto ciò? A partire dalla fine dell’anno, alcuni pezzi di ricambio per gli smartphone Pixel potranno essere acquistati dal sito web di iFixit. Gli «smartphone compatibili» saranno da Pixel 2 fino a Pixel 6 Pro, nonché tutti i successivi dispositivi di Google. Gli utenti potranno anche acquistare un kit completo per alcune parti di ricambio come schermi, fotocamere e batteria che includerà anche gli attrezzi del mestiere.

«Vogliamo che tu abbia un’esperienza eccezionale con il tuo telefono Pixel, che includa un facile accesso a riparazioni sicure e di alta qualità in caso di danneggiamento del telefono. Ecco perché stiamo collaborando con iFixit per rendere più facile per i professionisti delle riparazioni indipendenti e per i consumatori qualificati con l’esperienza tecnica pertinente l’accesso alle parti Google originali di cui hanno bisogno per riparare i telefoni Pixel. A partire dalla fine dell’anno, i pezzi di ricambio Pixel originali saranno disponibili per l’acquisto su ifixit.com per Pixel 2 tramite Pixel 6 Pro, così come i futuri modelli Pixel, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in Australia e nei paesi dell’UE in cui Pixel è disponibile. L’intera gamma di pezzi di ricambio per le comuni riparazioni dei telefoni Pixel, come batterie, display sostitutivi, fotocamere e altro, sarà disponibile singolarmente o in iFixit Fix Kit, che includono strumenti come punte di cacciaviti e spudger»: così, Google annuncia la novità. La decisione del colosso dell’informatica, e di altre aziende tecnologiche, non è lontana da quanto sta accadendo in Europa: proprio qualche giorno fa, infatti, in vista della proposta della Commissione sul «diritto alla riparazione» prevista per il terzo trimestre del 2022, il Parlamento europeo ha stabilito le proprie priorità a riguardo. L’Unione Europea, attraverso il «diritto alla riparazione», intende dar vita ad un modello di economia circolare entro il 2050 (per ridurre consumi e rifiuti) nell’ambito del Green Deal europeo, tabella di marcia dell’UE per arrivare alla neutralità climatica per il 2050.

Il servizio offerto da Google sarà disponibile negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in Australia e nei paesi dell’Unione Europea in cui Pixel è disponibile, ma potrebbe arrivare anche in altri paesi dato che la piattaforma sta collaborando con varie aziende sia nell’America del Nord che in Europa, per offrire riparazioni per i Pixel anche al di fuori della garanzia: per saperne di più, però, bisognerà attendere i prossimi mesi. Sul blog di Google è, ad ogni modo, possibile trovare ogni dettaglio. Google non è l’unica azienda a muoversi in questa direzione, perché? La crisi ambientale e l’obiettivo comune dei paesi di tutto il mondo di ridurre i consumi e di salvaguardare l’ambiente, hanno portato il colosso tecnologico ad attivarsi per fare del proprio meglio. Di recente, anche Samsung ha reso nota la collaborazione con iFixit, il quale già collabora con Microsoft per quel che concerne i prodotti della gamma Surface.

Perché introdurre un diritto alla riparazione è necessario? Perché la maggior parte dei consumatori preferisce riparare i propri beni anziché acquistarne di nuovi, ma è costretta a farlo per gli alti costi delle riparazioni; non solo, perché così si combatterebbe l’obsolescenza, cioè il meccanismo di alcune aziende di progettare prodotti che funzionino solo per un breve periodo. Si ridurrebbero, dunque, i rifiuti totali, perché la maggior parte di questi derivano dall’elettronica. Di conseguenza, l’ambiente ne beneficerebbe perché verrebbero utilizzate meno risorse, prodotte meno emissioni di gas serra e si consumerebbe meno energia.

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