Matteo Salvini dà un nuovo soprannome a Giuseppe Conte: «Il golosastro»

Siamo alla frutta. Anzi, alle merendine. Il dibattito politico – con buona pace di vecchi e onorati statisti dell’Era Repubblicana – oramai viene portato avanti sul ring dei social e le tematiche non possono che essere lo specchio delle piattaforme su cui vanno in scena questi scontri. La rappresentanza massima di tutto ciò è il tweet con cui Matteo Salvini ha voluto svegliare i suoi fan: si parla di colazione, Girella Motta e tassa sulle merendine. E lui, famoso anche per la condivisione social dei suoi pasti (alcuni con dubbiosi accostamenti) decide di dare una nuova etichetta a Giuseppe Conte che diventa «Il Golosastro», il ‘cattivo’ del vecchio spot Motta.

L’argomento del tweet polemico di Salvini è la proposta – che era già stata avanzata nel corso della precedente maggioranza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega – di porre una tassa sulle merendine e sulle bevande. L’obiettivo di questo provvedimento, secondo il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, è di invitare i più giovani (soprattutto gli studenti) a un’alimentazione più sana e non solo. I soldi incamerati da imposte più elevate su quei prodotti dovrebbero servire a garantire più introiti da restituire alla Scuola. Detto che la proposta ha, comunque, delle criticità – se aumenti una tassa, disincentivi gli acquisti e i fondi a disposizione non possono che calare – Matteo Salvini ha iniziato a premere ripetutamente su quel tasto.

E Conte diventa Il Golosastro

«Amici, spero non starete facendo colazione con una girella o con qualche altra temibile e tassabile merendina!» ha scritto qualche minuto prima delle 8.30 di domenica Matteo Salvini sul proprio profilo Twitter. Il tutto allegando il video con un vecchio spot delle merendine Girella, con l’obiettivo di lanciare nuovi stracci nei confronti di Giuseppe Conte che ‘fa capoccella’ (come direbbe Gabriella Ferri) in basso con la scritta: «Occhio alle tasse del golosastro». Detto da una persona che se ne intende.

(foto di copertina:  ANSA/ ETTORE FERRARI)

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