Gli strumenti di hacking di un’azienda italiana usati per spiare smartphone Apple e Android

Categorie: Cyber security

«Questi fornitori stanno consentendo la proliferazione di strumenti di hacking pericolosi»

Gli strumenti di hacking di un’azienda italiana sono stati utilizzati per spiare smartphone Apple e Android in Italia e Kazakistan. A dichiararlo è stato Google in un rapporto.



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Gli strumenti sono stati utilizzati per spiare smartphone Apple e Android

RCS, con sede a Milano, il cui sito web rivendica come clienti le forze dell’ordine europee, ha sviluppato strumenti in grado di spiare messaggi privati ​​e contatti dei dispositivi che sono stati presi di mira. «Questi fornitori stanno consentendo la proliferazione di strumenti di hacking pericolosi, armando i governi che non sarebbero in grado di sviluppare queste capacità internamente», ha affermato Google, che ha adottato misure per proteggere gli utenti del suo sistema operativo Android e li ha avvisati dello spyware. RCS Lab ha affermato che i suoi prodotti e servizi sono conformi alle norme europee e anzi, aiutano le forze dell’ordine a indagare sui crimini. «Il personale di RCS Lab non è esposto, né partecipa ad alcuna attività condotta dai clienti interessati», ha dichiarato a Reuters in una e-mail, aggiungendo di condannare qualsiasi abuso dei suoi prodotti.  Sul sito di RCS si legge che «opera dal 1993 nel mercato mondiale dei servizi a supporto dell’attività investigativa affermando la propria esperienza e il proprio know-how attraverso la progettazione, la produzione e l’assistenza all’esercizio di apparecchiature destinate al controllo elettronico delle telecomunicazioni dotate di tutte le funzionalità previste per l’impiego nelle indagini dell’Autorità Giudiziaria». Sono tre le categorie di Clienti che si affidano a RCS: Autorità Giudiziaria, Forze dell’Ordine, Corpi Speciali, Servizi Segreti e Intelligence.



Lo spyware Predator

Qualche mese fa, in un’analisi pubblicata dal team che si occupa dell’analisi delle minacce di Google, sono stati fatti “nomi e cognomi” dei Paesi che avrebbero acquistato uno spyware chiamato Predator (realizzato da un’azienda che ha sede in Macedonia del Nord) utilizzato per “spiare” alcuni personaggi e personalità nel corso del 2021: «Valutiamo con grande sicurezza che questi exploit sono stati confezionati da un’unica società di sorveglianza commerciale, Cytrox, e venduti a diversi attori sostenuti dal governo che li hanno utilizzati almeno tre campagne. Coerentemente con i risultati di CitizenLab, valutiamo che i probabili attori sostenuti dal governo che acquistano questi exploit operino (almeno) in Egitto, Armenia, Grecia, Madagascar, Costa d’Avorio, Serbia, Spagna e Indonesia».