Giuseppe Rossi e il suo infortunio sul New York Times

«Non mi piace guardare troppo in avanti. Sono contento dei miei progressi di ogni giorno. Vorrei conosceere la data esatta (del rientro, nda), ma non posso davvero. C’è cosi tanto lavoro da fare per tornare, che non è possibile distrarsi con queste previsioni». Risponde così oggi Giuseppe Rossi alla domanda sul suo ritorno in campo dall’infortunio che lo tiene lontano dal manto erboso oramai da due mesi. In una lunga intervista rilasciata al New York Times l’attacccante della Fiorentina, recatosi negli Stati Uniti per la riabilitazione, parla della sua infanzia in America, del calcio europeo, della sua crescita professionale e personale, senza mai sbilanciarsi troppo però sull’immediato futuro e sulla road map che dovrebbe riportarlo presto, anche in prospettiva del Mondiale in Brasile, ad un elevato livello di condizione fisica.

 

ACF Fiorentina vs Livorno - Infortunio Giuseppe Rossi

 

GIUSEPPE ROSSI E L’AMORE PER GLI STATES – Rossi, cresciuto a Clifton, nel New Jersey, racconta di ritornare negli States ogni estate e per cinque giorni nel periodo natalizio. «Tutta la mia famiglia si trova a Jersey – ha spiegato l’attaccante viola al Nyt – e mi piace stare lì. Ho un appartamento a Manhattan, che uso quando mi piace uscire in città e trascorrere lì un po’ di tempo». Un interesse di cui il calciatore parlerebbe spesso anche ai suoi compagni in Italia. «Mi fanno domande. Vogliono sapere sempre di più sugli Stati Uniti», dice Rossi. Che dimostra, tra l’altro di apprezzare il clima per i personaggi famosi. «Penso – dice il calciatore nell’intervista – che qui le persone hanno un po’ più di rispetto per la privacy delle celebrità e tendono a lasciare in pace le persone. In Europa vogliono essere vicini ai loro eroi». Rossi, che ha mostrato le sua abilità in tre diversi campionati europei, parla ovviamente anche di calcio. «Ci sono tre modi diversi di giocare. In Inghilterra c’è ritmo elevato, è emozionante. In Spagna il gioco è molto tecnico, bello da guardare. Il gioco italiano è più tattico. Si gioca con la mente, e questo è il motivo per il quale è difficile. Gli allenatori studiano il gioco e lo preparano sulla base degli avversari», ha spiegato l’attaccante della Fiorentina.

 

ACF Fiorentina vs Livorno - Infortunio Giuseppe Rossi

 

«L’INFORTUNIO? BISOGNA PENSARE POSITIVO» – Infine, la sua personale situazione, il dolore per l’infortunio di gennaio subito nella partita contro il Livorno, l’ennesimo. «È sicuramente doloro ricadere di nuovo in un infortunio – ha affermato Rossi -. Devi solo non pensarci più. Questa volta ho impeigato due giorni per riuscirci. Non ti aiuta soffermarti su qualcosa di negativo. Ti aiuta mantenere pensieri positivi, mantenere la mente fresca e avere le persone giuste intorno per superare i momenti difficili. Dopo un paio di giorni ho capito che sarei tornato prima dall’infortunio. Che non era così grave. Ci vuole tempo, ma grazie a Dio non ho bisogno di un intervento chirurgico. Questo è un grande vantaggio perché ci vuole molta pazienza e duro lavoro per tornare». Dunque, per Rossi sono guai a sentirsi come un «maledetto». «La cosa peggiore da fare è credere di essere un maledetto. Ciò potrebbe iniziare a creare dubbi nella mente, ma non puoi. Cerco sempre di pensare in positivo». Quando si dice: la grinta del campione.

(Fonte immagini: archivio LaPresse)

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