Giuseppe Conte: «In una settimana, convocherò le menti più brillanti per progettare il rilancio»

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Le parole del presidente del Consiglio nella conferenza stampa delle 18

Non ci sarà nessuna nuova chiusura e non ci saranno nemmeno indicazioni più stringenti per chi, proprio il 3 giugno, ha potuto riabbracciare gli affetti residenti fuori dalla sua regione di appartenenza. La conferenza stampa di Giuseppe Conte convocata alle 18 del 3 giugno 2020 ha toni più distesi rispetto a quelle, per certi versi drammatiche, che anticipavano i suoi dpcm e che annunciavano misure di contenimento e limiti alle libertà personali nel corso della fase più acuta della pandemia da coronavirus.



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Giuseppe Conte, la diretta della conferenza stampa del 3 giugno

Oggi, nulla di tutto questo. Il presidente del Consiglio, infatti, si è presentato di fronte ai giornalisti a Palazzo Chigi innanzitutto per ringraziare il popolo italiano degli sforzi fatti fino a questo momento, che hanno portato, nel giro di tre mesi, a recuperare una situazione di normalità, almeno per quanto riguarda la maggior parte delle nostre azioni quotidiane. Quello che sembrava impossibile soltanto a inizio marzo adesso è realtà concreta.



«I dati della curva epidemiologica ci dimostrano che gli strumenti che abbiamo adottato stanno funzionando – ha detto Giuseppe Conte -. A distanza di circa un mese dal 4 maggio in cui abbiamo riaperto, i numeri, lo diciamo con prudenza e chiarezza, sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche su tutto il territorio nazionale».

«Noto un rinnovato entusiasmo in giro per le strade, ma facciamo attenzione – ha detto Conte – solo il distanziamento sociale potrà essere efficace e il coronavirus non è scomparso, non è corretto dal punto di vista scientifico affermarlo. Adesso, anche gli accessi dall’estero sono consentiti e quindi dobbiamo concentrarci sul brand Italia: in tutti questi mesi, la bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena».



Giuseppe Conte ha ricordato che la prossima sfida sarà quella del superamento dell’emergenza sociale: «Abbiamo stanziato 80 miliardi in tre mesi, cifra pari a tre manovre finanziarie – ha detto il presidente del Consiglio – e non era successo mai nella nostra storia. Ci stiamo rendendo conto dei ritardi perché il nostro apparato non era affatto pronto a fare erogazioni così importanti in così poco tempo. Renderemo più celeri queste procedure, per pagare bonus e ammortizzatori sociali».

Conte ha sottolineato che diversi settori saranno al centro delle misure che verranno prese in futuro: «Siamo ancora all’inizio. Ma questa crisi deve essere l’occasione di disegnare il Paese che vogliamo e per superare i problemi strutturali. Dovrà essere un nuovo inizio e qui recupero le parole del presidente Mattarella: abbiamo il dovere di ripartire nello spirito del 2 giugno».

Il presidente del Consiglio, infine, ha fatto l’elenco delle misure che verranno intraprese nei prossimi giorni, a partire dal Green new deal, per arrivare alla banda larga, agli investimenti su migliaia di ricercatori, sull’accelerazione per la riforma del processo civile e penale. «Occorre una seria riforma fiscale – ha detto il presidente del Consiglio –  perché il nostro fisco è iniquo. Inoltre, occorrerà aiutare le persone che sono ai margini del nostro sistema. È un progetto di Paese molto impegnativo, ma la somma che il Recovery Fund ha messo a disposizione dovrà essere spesa in maniera molto intelligente, una risorsa da distribuire nel Paese e il governo ne avrà la responsabilità. Per una settimana convocherò a Palazzo Chigi tutte le menti brillanti in Italia per condividere un percorso in questo senso. Realizzeremo progetti piccoli e grandi». Per quanto riguarda il Mes, il presidente del Consiglio ha affermato che sicuramente si parlerà di Sure e di Bes. Mentre invece, il Mes verrà portato in parlamento: «Si tratta sempre di un prestito che va analizzato in tutte le sue sfumature».

Oggi, ha ricordato Conte, è partito il primo Freccia Rossa da Torino a Reggio Calabria. Saranno le infrastrutture un punto focale: alta velocità da Roma a Pescara, da Reggio Calabria a Taranto, in tutta la Sicilia. Le previsioni del presidente del Consiglio sono tante e impegnative.

Quando ha parlato per l’ultima volta Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio, inoltre, si è presentato davanti alle telecamere dopo l’assenza di dichiarazioni pubbliche che si può far risalire al 21 maggio scorso, giorno delle informative alla Camera e al Senato sulle recenti misure economiche intraprese per rilanciare la risposta italiana alla pandemia. L’ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio, invece, risale al 26 aprile 2020, quando annunciò l’allentamento del lockdown del 4 maggio, la ripresa delle attività commerciali e la previsione sulla riapertura dei confini regionali del 3 giugno, appunto.