La scelta del Piccolo di Trieste di dedicare la prima pagina a Giulio Regeni
23/06/2019 di Gianmichele Laino
La scelta del quotidiano Il Piccolo di Trieste è molto forte. Sia perché il giornale è un punto di riferimento nella città e nella regione, una sorta di istituzione. Sia perché il messaggio trasmesso vuole ricordare quello che, attualmente, diversi politici e rappresentanti dell’amministrazione in Italia sembrano dimenticare. Il quotidiano di Trieste ha scelto di aprire la propria edizione di domenica 23 giugno con un grande cartello giallo che richiama lo striscione «Verità per Giulio Regeni».
Giulio Regeni, lo striscione e la prima pagina de Il Piccolo
Sullo sfondo, invece, si intravede il palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia. Quello stesso palazzo dal cui balcone quello striscione è stato rimosso nella scorsa settimana, per far posto alle decorazioni per gli Europei di calcio Under 21. Il governatore della Lega, Massimiliano Fedriga, aveva scelto di non esporre più lo striscione che chiedeva verità per Giulio Regeni, dicendo che quel cartello non sarebbe stato più installato sul balcone dell’edificio, nemmeno dopo l’evento che si stava svolgendo in città.
Il Piccolo ha voluto polemizzare con questa scelta con questa prima pagina che sta diventando immediatamente virale sui social network:
Il giornale dove ho cominciato. Il giornale della mia città. Oggi più che mai, il mio giornale pic.twitter.com/ZLv1DFizGF
— Paolo Condò (@PaoloCond) June 23, 2019
La polemica de Il Piccolo con la regione Friuli sullo striscione per Giulio Regeni
Nell’editoriale (scritto anche questo su un fondo giallo) si spiega che Giulio Regeni è un nostro connazionale che è scomparso in maniera misteriosa e che la sua famiglia ha assoluto bisogno di capire cosa c’è stato dietro a questo inspiegabile omicidio. Per questo motivo, Giulio Regeni – ricercatore italiano – dovrebbe essere una priorità per qualsiasi schieramento politico. Invece, polemizzando con la Lega e con il suo motto Prima gli italiani -, il Piccolo scrive che forse ci sono alcuni italiani che sono meno italiani di altri.