La sua storia è diventata nota a livello nazionale solamente nelle ultime settimane quando, con un post sui social, aveva annunciato a tutti la sua decisione di scegliere la sedazione profonda. Troppo forti i dolori per quel tumore osseo contro cui, per quattro lunghissimi anni, ha lottato quotidianamente. Alla fine, però, Giovanni Custodero si è arreso ed è morto durante la notte tra sabato 11 e domenica 12 gennaio. Aveva solamente 27 anni e nella vita, prima del cancro, faceva il portiere di Calcio a 5 con la maglia del Fasano.
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La sua storia e il suo messaggio ha commosso tutti quanti. In questi lunghissimi quattro anni, infatti, Giovanni Custodero ha sempre mostrato una corazza sorridente che celava le sofferenze per quel dannato male che si è rivelato incurabile. Quell’osteosarcoma contro cui ha lottato che gli è costato anche l’amputazione delle gamba e l’addio allo sport che amava di più. Ma c’era la speranza di avere una vita normale, nonostante l’addio alla sua passione.
E, invece, quel sarcoma non è andato via. Nel giro di poco tempo si è diffuso anche nel resto del suo corpo. Prima i femori, poi la clavicola e, infine, il cranio. La sua lotta per la vita ha contato almeno cinque interventi chirurgici e sedute su sedute di chemio e radioterapia. Alla fine, però, il male ha avuto la meglio, fino all’annuncio della sedazione profonda per il troppo dolore. Ultima tappa della sua battaglia affrontata sempre con il sorriso.
«Sarò sedato e potrò alleviare il mio malessere – aveva scritto Giovanni Custodero sui social – Spero di essere stato di aiuto per molte persone. Voglio per l’ultima volta ringraziarvi per ciò che siete stati, siete e sarete sempre: la mia forza».
(foto di copertina da profilo Facebook di Giovanni Custodero)