Il caso dei giornalisti regionali «schedati» dallo staff comunicazione del M5S

C’è un nuovo caso che agita le acque del concetto di democrazia secondo il Movimento 5 Stelle. Dopo l’allontanamento dei componenti del Consiglio Superiore della Sanità in seguito all’analisi degli orientamenti politici di alcuni di loro, si provila una vera e propria operazione di schedatura giornalisti delle testate locali.

Giornalisti schedati: l’ordine della comunicazione M5S

L’ordine di monitorare l’attività di alcuni colleghi sarebbe partito dallo staff della comunicazione del Movimento 5 Stelle, quello che ha in Rocco Casalino il suo massimo esponente. Tuttavia, non compare la sua firma su questa richiesta. Ricordato però dal quotidiano Il Giornale – nell’articolo di Pasquale Napolitano si dà notizia di questa operazione -: è impossibile che il portavoce del presidente del Consiglio non sia a conoscenza di un’azione molto forte come questa.

Nelle chat dei gruppi regionali dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, infatti, sarebbe arrivato un messaggio nei giorni immediatamente successivi alla pausa per le vacanze di Natale. La richiesta è quella di un report dettagliato dello spazio dedicato, nelle edizioni locali di giornali e telegiornali, a dichiarazioni e iniziative promosse dalla classe dirigente del Movimento 5 Stelle della propria area di competenza. Insomma, una sorta di monitoraggio ambientale sulle testate che si occupano dei politici locali pentastellati. Anche perché il controllo avviene sempre al vertice della piramide della comunicazione, da dove era partito l’ordine.

Giornalisti schedati: come avverrà questa operazione

Ma per quale motivo c’è bisogno di questo tipo di controllo? Secondo Il Giornale, lo scopo sarebbe quello di monitorare il grado di dissenso dopo le prime iniziative promesse in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle e a cui non è stato dato seguito. La richiesta è dettagliata: contare i minuti o le battute dedicate nelle edizioni locali agli esponenti pentastellati, ma anche individuare i cronisti che seguono le conferenze stampa del Movimento e, dall’altro lato, segnalare quelli che a questi appuntamenti rinunciano. Le conseguenze di questa vera e propria schedatura sarebbero comunque tutte ancora da verificare.

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