Giannini spiega il Covid: “Come se un gruppo di energumeni ti picchiasse con la mazza ovunque”

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Ospite di PiazzaPulita, il direttore della Stampa, racconta di nuovo la sua esperienza col virus

Massimo Giannini a PiazzaPulita racconta la sua esperienza col Covid. Adesso che sta meglio, dopo il ricovero e i giorni più bui della terapia intensiva, il direttore della Stampa ha spiegato a Corrado Formigli e ai suoi ospiti che quando il virus colpisce forte è “come se degli energumeni ti picchiassero con una mazza da baseball su tutto il corpo”.



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Il racconto di Massimo Giannini a PiazzaPulita sul decorso del Covid

L’intervento di Giannini a PiazzaPulita inizia con le buone notizie, e il giornalista che spiega di stare meglio ogni giorno e si dice “soddisfatto dal decorso, soprattutto per come era andata a finire nella seconda metà della mia malattia più acuta”. Il direttore della Stampa infatti racconta che “la cosa sorprendente di questa malattia è l’alternarsi dei sintomi da un giorno all’altro” spiegando che “un giorno stavo bene e poi sono arrivati i dolori” e che anche quando “sembrava di star meglio” poi “un’ora stavo dopo di nuovo male”.



Già intervenuto martedì a Otto e Mezzo, Giannini è tornato a raccontare la cronologia della sua malattia: “Nella prima fase i miei polmoni erano puliti e mi sentivo sereno – ha spiegato a Formigli e ai suoi ospiti in studio – dopo due giorni sono iniziati i dolori in tutto il corpo. Poi progressione di nausea, vomito e febbre”. Un’esperienza davvero difficile, quella del virus, non solo per i dolori e le difficoltà che presenta ma anche per quello che il direttore della Stampa ha vissuto nei giorni del ricovero e per le tante persone “terrorizzate e sofferenti” incontrate. Ma anche le tante persone pronate e la manovra di pronazione. “Sono stato sconvolto dal vedere quante persone giovani  e con meno di meno di 60 anni ci fossero” ha raccontato Giannini sottolineando anche che “questo virus non colpisce più solo gli anziani”.