Il mondo del giornalismo e dello sport sono in lutto. Oggi, all’età di 75 anni, si è spento nella sua Roma Gian Piero Galeazzi, storica voce e volto della Rai. Le sue telecronache hanno accompagnato imprese epiche, anche a livello Olimpico, ma anche piccole grandi storie che hanno attraversato molte altre discipline. Il famoso cronista sportivo è stata una delle figure più apprezzate nell’etere italiano, anche per quel suo modo di fare scansonato ma, allo stesso tempo, professionale e competente. Il suo soprannome ha fatto epoca: quel “Bisteccone“, però, non fu “coniato” dalla sua grande amica Mara Venier, come invece credono in molti.
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Un personaggio epico che si è più volte raccontato nelle varie interviste. Negli ultimi tempi, a causa della sua malattia, le sue ospitate televisive si erano ridotte a lumicino, e proprio dagli studi televisivi di RaiUno e di Mara Venier si commosse ricordando la sua vita e il suo lavoro. Due concetti collegati a doppio filo.
E Mara Venier lo chiamava sempre “Bisteccone”, ma quel soprannome non è stato coniato da lei. Lo ha spiegato lo stesso Galeazzi in un’intervista pubblicata su Il Venerdì di Repubblica nel febbraio del 2016: «Quando da ragazzo giravo per le redazioni c’era sempre quello che chiedeva: ‘Ahò, è chi è ‘sto bisteccone?’. I settentrionali pensano che sia dispregiativo. Noi romani no». Parole franche da parte di una persona verace che, come raccontano i suoi colleghi, era esattamente come compariva in televisione.
E in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport nel gennaio del 2019, lo stesso Galeazzi diede ancor più dettagli sulla genesi di quel soprannome, ancor prima del suo esordio tra le redazioni giornalistiche: «Era il 1970, un giorno dovevo andare a giocare un doppio di tennis con Renato Venturini, che lavorava alla radio. Andai a prenderlo nella sede di via del Babuino e mi presentò ai colleghi dello sport. Ero alto e massiccio, così Gilberto Evangelisti se ne uscì con la frase: Renà, ma chi è ‘sto Bisteccone?».
(Foto IPP/Gioia Botteghi)