Furio Colombo e lo stop alla collaborazione con il Fatto per la «over-celebrazione» di Orsini

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Una delle voci storiche del giornale diretto da Marco Travaglio aveva già espresso forti critiche per la presenza degli scritti del docente Luiss

Gli scritti di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano comparivano in maniera regolare sulle colonne del giornale da quasi 13 anni. La compresenza, su quelle stesse pagine, di scritti di Alessandro Orsini – la collaborazione è iniziata qualche mese fa, dopo l’abbandono del Messaggero da parte del docente Luiss – ha portato Furio Colombo (ex direttore de L’Unità, ex deputato prima dei Democratici di Sinistra e poi del Partito Democratico) a dichiarare l’intenzione di sospendere il suo rapporto con il Fatto Quotidiano. La motivazione è stata spiegata in maniera esplicita all’Adnkronos, dopo che in mattinata un editoriale dello stesso Furio Colombo aveva lasciato intendere una vera e propria dissonanza rispetto alla posizione sulla guerra in Ucraina messa nero su bianco da Orsini proprio sulle colonne del Fatto Quotidiano. La notizia rappresenta una turbolenza nel panorama mass-mediologico italiano.



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Furio Colombo e la sospensione della sua collaborazione con il Fatto Quotidiano

Queste le parole di Furio Colombo l’Adnkronos: «A due cari amici come Padellaro e Travaglio comunico che non continuerò la mia collaborazione al Fatto quotidiano fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini. Penso che il prof. Orsini sia stato over-celebrato dalla serata che Il Fatto ha organizzato per lui (si riferisce all’evento teatrale intitolato Ucraina: le cause della guerra, per il quale saranno previste anche altre tappe oltre a quella del 10 maggio scorso, ndr) e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio. Sì, Travaglio e Padellaro, gentilmente, mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un Fatto quotidiano che non conosco».



Di fatto, queste parole si configurano come un aut aut. Secondo Furio Colombo non possono coesistere, nella stessa testata, le sue parole e quelle di Orsini così in opposizione sull’interpretazione del ruolo delle parti in causa nella guerra in Ucraina. Com’è noto, le posizioni di Alessandro Orsini sono state più volte critiche nei confronti del governo ucraino e ha sempre evidenziato la necessità di un accordo con Vladimir Putin per far terminare la guerra, riconoscendogli delle concessioni territoriali e di influenza sull’Ucraina stessa. Furio Colombo, invece, sostiene che non si possa in alcun modo giustificare una invasione. In quest’ottica andrebbe letto – secondo Colombo – l’invio di armi in Ucraina da parte degli stati occidentali.

Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, si augura che Furio Colombo possa avere un ripensamento, ricordando come la linea editoriale del giornale non sia dettata né dalle opinioni di Orsini, né da quelle di Colombo, ma di una visione condivisa: «Spero – dice Travaglio – che quello di Furio sia solo un momento di smarrimento, e che continui a scrivere per la testata che viene rappresentata dallo stesso direttore».



Lo stesso Alessandro Orsini, accusato da Colombo di essere stato over-celebrato dal Fatto Quotidiano, ha voluto esprimere la sua opinione attraverso un post su Facebook:

Orsini si è detto dispiaciuto delle parole di Colombo, ma ha anche ricordato che tutte le critiche che gli vengono rivolte si basano al 95% su frasi che il docente Luiss e opinionista non avrebbe mai pronunciato nel corso dei suoi interventi pubblici, sulla carta stampata e in televisione.