Francesco De Gregori: «Le quote italiane in radio? una str******»

Anche nella musica, vale il ritornello “prima gli italiani”. Dopo le polemiche sulla vittoria di Mahmood a Sanremo, Matteo Salvini ha lanciato una proposta: «In radio una canzone italiana ogni tre». Se il presidente della Siae Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha appoggiato l’idea, Francesco De Gregori la condanna senza mezzi termini: «È una stronzata».

Francesco De Gregori contro le quote italiane in musica

La proposta di Matteo Salvini di obbligare le radio a trasmettere una canzone italiana ogni tre ha sollevato l’ennesimo polverone. Se da un lato c’è chi dice che non serva, poiché le canzoni di artisti nostrani vedono ampiamente trasmesse dalle stazioni radiofoniche, dall’altro la Siae si è dimostrata entusiasta. Il presidente Giulio Rapetti, conosciuto nel mondo della musica con il nome d’arte di Mogol, ha appoggiato la proposta  sostenendo che l’iniziativa avrebbe «un impatto positivo sul mercato radiofonico italiano» e genererebbe «maggiori introiti in diritti d’autore». Chi invece è nettamente contrario è Francesco De Gregori. Il cantautore romano definisce l’idea «una stronzata». «Non so cosa sarebbe stata la mia vita da musicista se non avessi potuto ascoltare fin da piccolo tutte le canzoni straniere che ho sentito» ha dichiarato De Gregori, aggiungendo provocatoriamente che sarebbe favorevole soltanto «al fatto che il 33,3% periodico venisse riservato alle MIE canzoni». De Gregori infatti si è lamentato che «le radio non mi passano, come non passano tanta gente come me.» invitando a rifllettere e «interrogarsi su questo».

(Credits immagine di copertina: © Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)

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