Le polemiche di cattivo gusto sulla foto di Narni: «Si toccano o non si toccano?»

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Probabile che lo scatto segni una nuova stagione della politica italiana

La foto di Narni, questa mattina, potrebbe segnare una nuova stagione per la politica italiana. Infatti, per la prima volta, Luigi Di Maio, Roberto Speranza, Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte vengono ritratti in un’immagine posata insieme. Sono al fianco del candidato presidente della Regione Umbria Bianconi, che si è avvalso di queste quattro figure istituzionali (il presidente del Consiglio, due ministri e il presidente della Regione Umbria) per chiudere la sua campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 27 ottobre.



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Foto di Narni con Conte, Speranza, Zingaretti e Di Maio

Ma l’immagine, che certifica anche in maniera iconica la nascita di una nuova alleanza, di un nuovo asse tra Pd e Movimento 5 Stelle, non ha risparmiato critiche e battute di pessimo gusto. Dopo aver fatto notare l’assenza di Matteo Renzi e della sua Italia Viva nel quadretto che va a rappresentare il nuovo governo, diversi commentatori – soprattutto alla trasmissione L’Aria che tira su La7, che ha descritto praticamente in diretta le immagini immortalate dalle macchine fotografiche presenti – hanno iniziato a fare illazioni sull’atteggiamento dei quattro leader.



Le polemiche sulla foto di Narni

Augusto Minzolini e Giorgio Mulè, presenti in studio, si chiedono se – nella posa – le mani giunte all’altezza della vita non siano piuttosto un gesto apotropaico: «Si toccano o non si toccano?» – si sono chiesti in studio. Ma c’è anche chi fa notare che un’esposizione così mediatica dell’alleanza non per forza è segno di buon gusto e di prudenza. È stato ricordato, infatti, che – nonostante il gran parlare del Patto del Nazareno – non esiste una sola foto pubblica, al momento, di un incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi nella sede del Partito Democratico. Invece, la foto di Narni è già pronta per passare alla storia: come l’inizio di un percorso o come la sua ingloriosa fine?

FOTO: ANSA/MATTEO CROCCHIONI