Il presidente Fontana dorme in regione e si collega in video: le misure della sua autoquarantena

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Lo aveva annunciato nella giornata di ieri, con il famoso video della mascherina

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, nella giornata di ieri successiva al suo famoso video con la mascherina, ha ricominciato a lavorare per gestire l’emergenza coronavirus all’interno della sua regione, la più colpita dai contagi, quella che – al momento – ha pagato il tributo più alto in termini di vittime. La sua giornata tipo è stata stravolta dal fatto di essere entrato in contatto con una sua collaboratrice che, a quanto pare, è risultata positiva al tampone. Il presidente della Regione Lombardia aveva annunciato di essere negativo al test, ma di essersi imposto una autoquarantena.



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Fontana autoquarantena: dorme in regione Lombardia

Ed è così che, a quanto pare, il governatore dorme in regione e partecipa, come si è visto nella giornata di ieri, alle riunioni cruciali e alle conferenze stampa in video-collegamento. Una misura necessaria, pare, per una questione di sicurezza e totalmente prudenziale.



Una misura che non è stata particolarmente apprezzata dall’opinione pubblica, alla quale il presidente Fontana ha replicato che il suo non è stato assolutamente esibizionismo, ma che l’autoisolamento e l’utilizzo della mascherina gli impediscono di avere problemi con la mole di lavoro da affrontare. Il tutto mentre Milano cerca di tornare lentamente alla normalità: l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha annunciato che il Duomo riaprirà – con accessi contingentati – nella giornata di lunedì e che, un po’ per volta, riprenderanno tutti i servizi interrotti in questa situazione di emergenza.

Il clima negativo che circonda la Lombardia, tuttavia, si ripercuote in termini di economia: le borse, anche quest’oggi, sono in calo, con Milano che ha aperto con un -3% e con lo spread che, in apertura, è arrivato a quota 180 punti base, ai massimi da sei mesi a questa parte. Dalle regioni traino dell’economia italiana ci si aspettano segnali di speranza. Al momento, però, la ripresa  -al di là degli slogan – sembra essere ancora distante.