Anche il Fondo monetario internazionale sostiene gli aiuti dell’UE all’Italia, che vedrà il Pil in calo del 9,1%

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Anche il Fmi si schiera dalla parte dell'Italia e di tutti quei paesi europei che stanno domandano all'Unione provvedimenti massicci

Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi) l’Italia sarà il secondo paese a registrare la più violenta contrazione economica nel corso di quest’anno. Le previsioni del World Economic Forum, redatte ogni sei mesi, rivelano il devastante impatto dell’attuale crisi sull’economia mondiale del paese, con l’Italia al secondo post per quanto riguarda la caduta del Prodotto interno lordo. Il Pil nostrano precipiterà del 9,1% nel 2020 con una risalita pari al 4,8% nel 2021, sufficiente a sanare solo metà dei livelli di reddito che stanno andando perduti in questi mesi. Peggio dell’Italia solo la Grecia, che vedrà un crollo del Pil pari al 10%.



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Tocca all’Europa aiutare i paesi più colpiti dal virus

Il Fondo monetario sembra sostenere i paesi europei che domandano una risposta comune e forte da parte dell’Unione. Sarebbero Italia, Spagna, Portogallo e Francia ad avere ragione, quindi, e nel World Economic Forum si legge che «un significativo sostegno europeo ai Paesi colpiti in modo particolarmente duro dall’epidemia dovrebbe integrare i loro sforzi nazionali, la qual cosa li aiuterebbe a sostenere le esigenze di finanziamento che derivano da questo choc comune molto vasto e arrivato interamente dall’estero». Anche la Germania dovrebbe vedere il proprio Pil calare del 7% quest’anno, con un rimbalzo l’anno prossimo pari al 5,2%. In Francia crollo del Pil pari al 7,2% nel 2002 e risalita parziale il prossimo anno. In una situazione simile alla nostra sarebbe la Spagna, con un calo del Pil 2020 pari all’8% e un recupero il prossimo anno di circa la metà.



Il calo dell’economia mondiale pari al 3% segnerà la peggiore depressione dal 1930

Si tratta della «peggior depressione» dal 1930 secondo l’analisi del Fmi. Un calo dell’economia mondiale mai visto, con una ripresa globale nel 2021 che dovrebbe attestarsi al 5,8% e definita «molto incerta». La perdita del Pil globale nel biennio si attesta a circa «9 mila miliardi di dollari, superiore alla somma delle economie di Giappone e Germania», ha sottolineato il capo economista dell’Fmi, Gita Gopinath. Se paragonato al calo in seguito alla crisi finanziaria globale del 2009, all’epoca la perdita di Pil mondiale si era fermata allo 0,1%. Si tratta quindi, come ribadisce l’economista, di «una crisi veramente globale poiché nessun paese è risparmiato» che ha maggiore impatto per i paesi che traggono la propria ricchezza «dal turismo, dai viaggi, dall’ospitalità e dall’intrattenimento». Dalla Grande Depressione, per la prima volta, «sia le economie avanzate sia i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo sono in recessione».

(Immagine copertina da Pixabay)