Fiorello ironizza sulla app della Fase 2: “Dovrebbe chiamarsi Immane”

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Rosario Fiorello riesce sempre ad ironizzare in qualsiasi contesto, strappandoci un sorriso anche in tempo di coronavirus. Oggi il popolare showman è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 2 durante la trasmissione Non è un paese per Giovani condotta da Tommaso Labate e Max Cervelli scherzando subito sulle riaperture discusse in Calabria: “Domani  vado a mangiarmi una pizza a Vibo Valentia. Comunque sono sereno perché anche se compio 60 anni Colao ha detto che non potrò uscire”.



Fiorello, insieme a Tommaso Labate e Max Cervelli, ha provato anche a fare brainstorming sui possibili nomi da attribuire alla app per il tracciamento anti contagio da coronavirus al centro del dibattito politico e sui social network: “QUO VADIS in italiano vuol dire ‘ndo vai e non lo so. STAI SICURO – la proposta di Labate – è la più buona. LIBERI TUTTI, proposto da Cervelli, meglio di no. Si presta a tante interpretazioni e rischiamo di avere troppa gente in mezzo alla strada. Io penso sia meglio IMMANE, come la tragedia che stiamo vivendo. Noi cerchiamo di sdrammatizzare, la situazione non è bella”.

Fiorello poi si sofferma sull’emergenza economica: “La preoccupazione dell’economia ha superato quella sanitaria. Si comincia a pensare che se lo prendo lo prendo, ma voglio lavorare, perché quando non c’è un introito mensile è dura”. E poi ha suggerito di ascoltare la nuova canzone di Checco Zalone dal titolo “Immunità di Gregge” perché ha sdrammatizzato come solo lui sa fare, su melodie alla Domenico Modugno.