Sarà stata una giornata molto frenetica in casa di Giorgia Meloni. A metà serata, nel corso della trasmissione di Massimo Giletti Non è l’Arena, la leader di Fratelli d’Italia ha fatto un intervento telefonico per ribadire la sua richiesta di impeachment al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre stava partendo il collegamento telefonico, però, i telespettatori hanno potuto assistere ai capricci di Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni.
Il pianto a dirotto della piccola è stato salutato con una battuta dal conduttore del talk show di La7, che ha scherzato con la stessa Giorgia Meloni: «Quella che stiamo sentendo è la voce della piccola Ginevra?» – chiede Massimo Giletti con il sorriso. Quasi a stemperare la tensione dell’annuncio che stava per fare, Giorgia Meloni conferma e cerca di fornire una spiegazione: «Non mi voleva lasciare andare si è sentita un po’ tradita questa sera».
A quel punto, il conduttore di Non è l’Arena coglie la palla al balzo e chiede: «Ma non è che piange perché è arrabbiata con Mattarella». A quel punto, la leader di Fratelli d’Italia resta al gioco e lascia aperto qualche spiraglio: «È possibile».
Dopo questo siparietto familiare in diretta televisiva, Giorgia Meloni – sempre con il pianto incessante di Ginevra in sottofondo – si esprime in maniera molto dura nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendone la messa in stato d’accusa secondo l’articolo 90 della Costituzione. Tuttavia, quando il giornalista di Repubblica Massimo Giannini le chiede le motivazioni di questo grave atto di sfiducia nei confronti del capo dello Stato, Giorgia Meloni perde la pazienza e, ben lontana dal formulare un capo d’imputazione preciso, si scaglia contro la presunta fine della democrazia, architettata dai cosiddetti poteri forti dell’Europa.
Motivazioni che sembrano trarre origine da quel forte sentimento populista che, anche in queste ore, sta alimentando l’opinione pubblica dopo la rinuncia all’incarico di presidente del Consiglio da parte di Giuseppe Conte, dopo il no al ministero dell’Economia per Paolo Savona. In tutta questa breve diretta telefonica di Giorgia Meloni con Non è l’Arena, la piccola Ginevra sembrava ben lontana dall’essersi calmata.