Feltri dice che a Zingaretti «convenga bere la cicuta» dopo la sconfitta in Umbria

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Ancora una replica dopo che il segretario del Pd aveva definito Salvini un ubriacone

Nel suo editoriale pubblicato domenica su Libero, Vittorio Feltri aveva criticato il linguaggio utilizzato da Nicola Zingaretti per insultare Matteo Salvini. Il segretario del Pd – dal comizio finale della campagna elettorale per le Regionali in Umbria – aveva etichettato il leader della Lega come «l’ubriacone del Papeete». Parole che non sono piaciute al direttore di Libero che adesso, dopo la netta sconfitta dell’alleanza Pd-M5S e la vittoria eclatante del Centrodestra, utilizza termini e sostanze molto più forti.



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«Visti i risultati elettorali in Umbria – scrive Vittorio Feltri sul suo profilo Twitter – mi sa che a Zingaretti convenga bere. La cicuta». Si tratta di un estratto velenosissimo che, secondo la letteratura antica, venne fatta bere a Socrate dopo la condanna capitale alle pena di morte. Insomma, una sostanza che serve a uccidere, a morire o suicidarsi.



La battuta ‘al veleno’ di Feltri contro Zingaretti

Il veleno nel tweet di Vittorio Feltri è presente e si vede. Il tutto all’indomani di quell’articolo in cui aveva criticato Nicola Zingaretti per quelle avventate parole dal palco umbro. Oggi, invece, si mette su un piano ancora più basso consigliando – facendolo passare come conveniente – di bere. Ma non il mojito come accaduto dalla spiaggia di Milano Marittima a Matteo Salvini.

L’iperbole linguistica non è una giustificazione

La cicuta. Una delle piante considerate più velenose al mondo e che veniva utilizzata in passato per uccidere. Secondo Vittorio Feltri, dunque, il duello politico – purtroppo fatto anche di sgomitate dialettiche evitabile come quelle che ascoltiamo tutti i giorni – alla fine dovrebbe portare alla morte di qualcuno. Magari con il suicidio bevendo cicuta. È un’iperbole linguistica? Certo, ma non può esser consentito sempre tutto.

(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)