Fedez promuove Disumano attaccando la classe politica e il giornalismo italiano

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Il mistero del dominio Fedezelezioni2023.it è risolto: Fedez fa marketing per disumano in maniera scaltra e creativa

«Meno male che Federico c’è»: così termina, citando l’inno della campagna elettorale di Silvio Berlusconi, il video in cui Fedez torna sulla questione del dominio registrato qualche giorno fa (Fedezelezioni2023). Si tratta di circa un minuto in cui Fedez prende il famoso video della discesa in campo di Silvio Berlusconi e parla come se dovesse scendere in politica con lo scopo di rovinare questo paese – alludendo a quanto fatto dai politici negli ultimi decenni – annunciando il nome del suo partito: Disumano. Disumano, appunto, che è il suo disco in uscita a fine novembre – una mossa di marketing che avevamo ipotizzato quando ne abbiamo parlato la scorsa settimana -. La questione di Fedez Disumano sta esplodendo ora sui social.



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Fedez non si candida, fa promozione per il disco in uscita Disumano

Mistero risolto, dunque. Fedez non si candida ma promuove il disco in maniera estremamente creativa ribadendo ciò che pensa della classe politica italiana. Dopo essere stato sui giornali per una settimana per quel dominio – come ha fatto notare anche lui stesso nelle sue stories di stamattina, dove in edicola compra una serie di quotidiani in cui evidenzia quello che le prime pagine dicono di lui -, Fedez svela il mistero. «Stavo implodendo, sono dovuto stare zitto una settimana», racconta Fedez nelle storie di oggi, per poi spiegare l’intento dietro quel gesto.

L’attacco alla stampa e al giornalismo italiano

Nelle storie in cui Fedez spiega che farà una campagna elettorale finta – «del resto sono tutte finte le campagne elettorali» – fino al 26 novembre, giorno di uscita del disco, il rapper attacca anche il mondo del giornalismo italiano. «È bastato che io acquistassi un dominio Internet, Fedezelezioni2023, dominio che però scadeva a novembre 2022 – afferma Fedez – sarebbe bastato fare una piccola ricerca ai giornalisti per comprendere che era una stronzata».

L’attacco prosegue: «Credo che questa cosa, questa grande trollata, la dica lunga sullo stato della stampa e del giornalismo italiano perché nonostante tutti fossero consci che fosse una trollata, in qualche modo, per loro era più importante fare finta che fosse vero». C’è da tener presente, comunque, che è per volere del suo ufficio stampa che la notizia è arrivata – tramite fonte ufficiale – sulle scrivanie di tutti i giornali italiani.

Una notizia che ha riempito le pagine dei quotidiani online e cartacei, come fa notare nelle storie successive, ma che rimane comunque calata all’interno di un preciso piano di marketing e promozione del disco Disumano. «Quindi grandi dibattiti, fermiamo gli influencer dalla politica», continua il rapper, citando il direttore del Domani (come ha fatto anche su Twitter). Arriva un attacco diretto anche a Beppe Severgnini per le sue parole parlando di Fedez in politica: «La moglie, invece, Chiara Ferragni è molto più carina».

Tra i commenti fatti su Twitter, è comparso anche l’invito di Stefano Feltri – direttore di Domani – a un confronto a Otto e Mezzo su La7.

La finta campagna elettorale di Fedez

L’attenzione si sposta nuovamente sul mondo della politica, con Fedez che parla della finta campagna elettorale che ha scelto di fare da qui al 26 novembre. «Ci sarà una campagna elettorale, da qui fino all’uscita del disco io farò una campagna elettorale finta. Ma, d’altronde, quale campagna elettorale non si è poi rivelata finta? – afferma Fedez tornando ad attaccare il lavoro dei politici italiani – Ho preparato una serie di cartelloni elettorali che vedrete in giro per l’Italia e anche sul mio Instagram che sono tra i più grotteschi, di cattivo gusto, squallidi e disumani che abbiate mai visto in questo paese ma non così lontani dalla realtà». La storia non finisce qui, quindi, ma siamo appena all’inizio. Non è difficile intuire quale potrebbe essere la natura degli attacchi che Fedez muoverà alla politica italiana.