Fedez all’attacco del Secolo d’Italia per un articolo sui suoi smalti: «Fate ridere»

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Un nuovo attacco dell'influencer e rapper a un organo di stampa italiano. La riflessione di Fedez sul giornalismo

È l’ennesima occasione persa del giornalismo italiano. Anche perché Fedez, ne siamo convinti, non vorrebbe mai che un influencer continuasse a bacchettarlo. Eppure, nel momento in cui si riportano con grande evidenza degli aspetti francamente evitabili, l’accusa via Instagram Stories arriva di conseguenza. Capita dunque di assistere, nelle ultime ore, a una diatriba Fedez contro Secolo d’Italia per un articolo sulla linea di smalti che l’influencer ha lanciato di recente e di cui noi vi abbiamo parlato, ascoltando l’esperienza dalla viva voce del CEO di Layla Cosmetics.



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Fedez contro Secolo d’Italia, l’Instagram Stories dell’influencer

E così, con una sola Instagram Stories, Fedez ha confutato il tweet di lancio dell’articolo del Secolo d’Italia che parlava di come il business del cantante ormai si fosse spostato su «smalti per gay e lezioni da influencer». Si tratta di un articolo di due giorni fa che cita, a sua volta, un approfondimento de La Verità che aveva cercato, attraverso una visura camerale, di fare i conti in tasca ai Ferragnez. Cioè, analizzare le principali fonti del loro reddito. Se uno avesse ruoli istituzionali, magari ci starebbe pure. Ma perché andare a misurare il patrimonio di una famiglia di imprenditori? Per scoprire cosa?



E allora, si cerca di dare maggiore enfasi sul colore. Attaccando direttamente la linea di smalti che Fedez ha sponsorizzato con alcune Instagram Stories. Smalti che la testata ha etichettato, nel lancio su Twitter, come smalti per gay. Inevitabile, a quel punto, la risposta di Fedez: «Secolo d’Italia, fate ridere – dice -. Ah, comunque gli smalti sono per tutti non sono soltanto per gay. Quelli che Secolo d’Italia fanno affari per articoli per teste di c***o. Giornalismo italiano».



Altra invettiva, dunque, legata alla tendenza a sottolineare – ormai ogni giorno che passa – il lavoro di promozione del ddl Zan da parte di Fedez. Solo che, lungi dal concentrarsi su eventuali elementi di critica, si sceglie sempre la via più breve e spesso scorretta. Come quella dei presunti “smalti per gay”.