Fedez e il silenzio performativo: ritiro etico o rebranding algoritmico? 

“Un abbraccio a tutti voi.” Con questa frase, Fedez ha annunciato il suo (ennesimo) ritiro dai social. Ma è davvero un addio? O è solo un nuovo modo di esserci? In un’epoca in cui anche l’assenza è contenuto, il silenzio non è mai neutro. È scelta. È messaggio. È posizionamento.

Dopo anni di sovraesposizione – stories dal letto, confessioni in lacrime, polemiche in diretta e selfie con il cane – il rapper decide di sparire. Ma non del tutto. Scompare dalla quotidianità, ma resta nei radar. Si ritira, ma in avanti. La vita privata si sfuma, quella pubblica si rifocalizza. È un addio al personaggio o solo un cambio d’abito?

Nel suo “Gruppettino Segretino” – un nome che suona come intimità ma funziona come funnel – Fedez annuncia che userà i social solo per promuovere musica e progetti.

Detox? Forse. Ma anche controllo. In un sistema che lo ha prima celebrato e poi triturato, Fedez tenta di riscrivere le regole del gioco. Non più protagonista di un reality personale, ma regista della propria narrazione.

E qui nasce la frattura. C’è chi lo legge come un gesto di maturità, un ritorno all’essenziale, un tentativo di sottrarsi alla logica cannibale dell’algoritmo. E c’è chi lo interpreta come l’ennesima strategia di rebranding, una pausa studiata per ricaricare il personaggio e rilanciarlo in una nuova stagione.

Dopo le polemiche sulle barre su Sinner e Hitler, il silenzio diventa più comodo del confronto. “Non sono riuscito a spiegarmi”, aveva detto. Ora, semplicemente, non si spiega più. Lascia parlare la musica. O meglio: lascia parlare il silenzio. Perché anche il silenzio, se ben confezionato, è contenuto.

Il podcast “Pulp” con Mr. Marra, qualche foto con la nuova compagna Giulia Honegger, e poco altro. Tutto dosato, filtrato, calibrato. Il Fedez che postava ogni respiro ora si nasconde dietro la produzione creativa. Ma è davvero sparito? O ha solo cambiato forma?

In un mondo dove l’assenza è il nuovo lusso, Fedez si ritira dal rumore per tornare all’essenza. Ma l’essenza, oggi, è essa stessa una costruzione. Un filtro più sofisticato. Un algoritmo più elegante.

E allora la domanda resta sospesa: lo sta facendo per un’urgenza etica, per proteggere sé stesso e la sua salute mentale?

O lo fa per riposizionarsi, per rientrare nel feed dalla porta principale, con un’immagine più pulita, più “autoriale”?

Forse entrambe. O forse nessuna.

Forse è solo la nuova frontiera del narcisismo: quello che si mostra ritirandosi. Come diceva Michele in Ecce Bombo: “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” Fedez ha scelto la seconda. Ma con il microfono ancora acceso.

E noi, spettatori del suo silenzio, siamo chiamati a scegliere: stiamo assistendo a un gesto di liberazione o a un’operazione di marketing?

 

Federica Basili

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