Indubbiamente il decreto #iorestoacasa sta sollevando più di una perplessità in merito a quello che si possa o non si possa fare da questo momento in Italia. Tra le tante domande essenziali alle quali il governo ha deciso di rispondere con il suo FAQ c’è anche la fatidica “Posso andare a mangiare dai parenti?”. Visti gli ultimi sviluppi, dalla precipitosa fuga nella notte da Milano alle file fuori dai supermercati, questa domanda può far sorridere ma, sicuramente, fa anche arrabbiare tante persone.
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Agli italiani che si stanno domandando se possono recarsi a mangiare nelle case dei parenti, così come siamo abituati a fare solitamente, la risposta è no. Che stato di emergenza sarebbe, altrimenti? Considerato che l’impatto virtuoso del provvedimento enorme che il governo ha scelto di adottare sarà tanto maggiore quanto il numero di persone che si atterranno alle regole, sarebbe il caso di cominciare a farsi altre domande. La risposta specifica del FAQ redatto per spiegare come comportarsi è la seguente: «No, non è uno spostamento necessario e, quindi, non rientra tra gli spostamenti ammessi dal decreto». Vediamo cosa prevede i decreto #iorestoacasa.
Per quanto riguarda gli spostamenti il decreto il documento chiarisce tutti i casi in cui è consentito spostarsi senza il rischio di incorrere in sanzioni civili e penali, oltre a quelle morali. In particolare, sarà consentita l’attività motoria all’aperto, purché non in gruppo; si potrà uscire anche per comprare beni di prima necessitò differenti dal cibo considerato che la definizione di “bene di prima necessità” corrisponde, ad esempio, alla lampadina che si è fulminata.
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute op er altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E’comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.E’ previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.
In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
E’ sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).
Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio,vigileranno sull’osservanza delle regole.
Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.
Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.
Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).
No, non è uno spostamento necessario e, quindi, non rientra tra gli spostamenti ammessi dal decreto.
Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.
Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport edattività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro
Si, gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.
Anche per quanto riguarda i trasporti delle persone all’interno delle città e dei corrieri ci sono una serie di interrogativi che trovano risposta nella sezione del FAQ decreto #iorestoacasa dedicata.
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
Sì, possono circolare.
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
NO. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.
Per quel che riguarda il lavoro dei dipendenti pubblici il FAQ decreto #iorestoacasa fornisce una serie di risposte utili per tutti coloro che sono impiegati nei servizi pubblici del paese e anche a coloro che possano averne bisogno, sempre considerato che in questo periodo tutto ciò che è rimandabile va rimandato.
Sì, su tutto il territorio nazionale, senza distinzione tra le zone. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.
Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.
Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione.
Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.
Una parte del decreto che crea moltissima confusione sia per i cittadini che per i gestori di pubblici esercizi. Bar e luoghi di cultura, che comunque forniscono servizi e prodotti che non rientrano nella definizione di essenziali, come devono comportarsi?
E’ consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.
Sì, ma solo su prenotazione degli appuntamenti e comunque garantendo la turnazione dei clienti con un rapporto uno a uno, così da evitare il contatto ravvicinato e la presenza nel locale di clienti in attesa. Il personale dovrà indossare idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina).
È consentita solo la consegna a domicilio del cibo. Le attività ricreative dedicate alle persone anziane autosufficienti sono sospese.
Posto che tutte le attività in presenza e che prevedono la frequenza degli ambienti sono sospese almeno fino al 3 aprile, ci sono una serie di domande che riguardano corsi specifici legati all’università oppure alle esperienze universitarie come l’Erasmus.
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Restala possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
Per quanto riguarda l’università.
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.
Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicuratele misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.
Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.
Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.
Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile.
Per tutti coloro che, in questo periodo, avrebbero dovuto sposarsi o far battezzare i figli o, ancora, per quanto riguarda le cerimonie funebri e gli eventi in generale le regole sono chiare: tutto dovrà essere posticipato oltre il 3 aprile.
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo,discoteche e locali assimilati).
Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.
Nell’ambito del turismo, considerate anche le ultime notizie sui voli Ryanair da e per l’Italia sospesi fino al 9 aprile, le limitazioni sono assolutamente stringenti. Viaggiare per ragioni legate al divertimento è vietato e punibile poiché al di fuori delle ragioni consentite per gli spostamenti.
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre,marittimo e aereo.
Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.
Deve verificare le ragioni del suo viaggio? Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
Anche nell’ambito dell’agricoltura, della pesca e dell’allevamento ci sono una serie di specifiche domande che i professionisti di settore si sono posti e che trovano rispsote nel FAQ decreto #iorestoacasa.
No, non sono previste limitazioni.
No, non sono previste limitazioni.