Le famiglie delle vittime del coronavirus a Bergamo scrivono all’UE: «Qui crimini contro l’umanità»

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La missiva è indirizzata a Ursula Von Der Leyen

Ci sono le mancate zone rosse di Bergamo, poi ci sono le morti nelle case di riposo, i ritardi nelle chiusure dei pronto soccorso, le scelte che i medici hanno dovuto fare tra i pazienti per decidere chi curare. C’è tutto questo nel grido di dolore che i familiari vittime coronavirus hanno voluto lanciare all’Unione Europea, attraverso una lettera indirizzata a Ursula von der Leyen.



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Familiari morti coronavirus, la lettera all’Unione Europea

Il comitato  ‘Noi Denunceremo – verità e giustizia per le vittime di Covid-19’ ha scelto come destinatari sia la presidente della Commissione Europea, sia Ròbert Ragnar Spanò, presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo. Vogliono ricordare che nei mesi di marzo e di aprile del 2020, nelle aree della Bergamasca, quelle più colpite d’Europa dall’epidemia di coronavirus, ci sarebbero stati addirittura dei crimini contro l’umanità.



«Lo scorso marzo il mondo ha espresso vicinanza al dolore delle nostre comunità di Bergamo e Brescia che, da sole, contano undicimila vittime di coronavirus – c’è scritto nella lettera -. Uno scenario unico e senza precedenti sull’intero pianeta. Vi scriviamo per chiedere la vostra supervisione sulle indagini in corso in Lombardia, che stanno seguendo centinaia di denunce legali presentate ai pubblici ministeri in tutta la regione. In Lombardia, sembrano esserci segni di indicibili crimini contro l’umanità».

I familiari fanno riferimento, chiaramente, alla gestione politica e amministrativa dell’emergenza sanitaria. Secondo loro, alcune lacune hanno portato al quadro drammatico che si è venuto a creare in quella particolare zona della Lombardia. Tra le altre cose, un’inchiesta della magistratura di Bergamo sta cercando di fare luce su quanto accaduto nei primissimi giorni della gestione della pandemia: dalla mancata istituzione delle zone rosse, fino ad arrivare alla mancata chiusura del pronto soccorso di Alzano Lombardo.



La richiesta dei familiari delle vittime alle istituzioni europee è quella di vigilare sullo svolgimento delle indagini, in modo tale che si possa fare chiarezza.