«La famiglia Apicella aveva preso le distanze dal gesto di Salvini, poi lui ha anche sbagliato targa»

Categorie: Attualità

Parla Gaetano Troncone, il consigliere comunale di Napoli che ha rivelato come il luogo della morte del poliziotto non fosse quello dove Salvini ha riposto i fiori

La vicenda è diventata virale nel corso della giornata di oggi. Gaetano Troncone, un consigliere comunale di Napoli, aveva mostrato come il luogo in cui Matteo Salvini aveva deposto i fiori in memoria del poliziotto Pasquale Apicella, ucciso in servizio mentre cercava di sventare un furto il 27 aprile scorso, non corrispondeva a quello della morte del giovane. Un gesto, ci racconta il consigliere comunale intervenuto su Giornalettismo, su cui nemmeno la famiglia Apicella era d’accordo e che questo dettaglio ha reso ancora più difficile da digerire.



LEGGI ANCHE > Salvini ha messo i fiori per Apicella su una targa sbagliata (e anche abusiva)

Famiglia Apicella contrariata dalla visita di Salvini, le parole del consigliere comunale di Napoli

«Salvini – ci spiega Gaetano Troncone – è venuto a Napoli per altri motivi: doveva annunciare un passaggio alla Lega di due esponenti di Forza Italia. Poi ne ha approfittato anche per far visita al luogo della morte di Apicella. Dalle nostre parti si dice che il gatto per andare di fretta fa i figli ciechi».



Ma cosa è successo il 5 giugno, quando – con la pioggia battente e non senza qualche contestazione arrivata soprattutto dai balconi – Matteo Salvini si è recato a Capodichino per omaggiare il poliziotto Apicella? «La vedova Apicella – ha affermato Troncone – aveva già preso le distanze dall’intenzione di Salvini di omaggiare il poliziotto. Già quello poteva essere un segnale che poteva indurre il leader della Lega a essere più cauto. Nonostante questo, Salvini ha proseguito nel suo intento e diciamo che sono convinto che ciò non sia stato gradito. Se poi a questo ci aggiungiamo l’omaggio è stato fatto anche male, sicuramente non ha giovato alla memoria del poliziotto».

Gaetano Troncone ha infatti sottolineato il presunto errore di Salvini mostrando come, il luogo in cui ha deposto i fiori, sia in realtà dedicato a un cittadino del quartiere, don Franco detto il Sarto, morto l’8 dicembre del 2018: «I cittadini lo avevano già fatto presente perché sono molto legati a quella targa. Tra l’altro, Salvini si sarebbe anche potuto accorgere che su quella targa c’era scritto un nome diverso, delle date diverse. Non lo giustifico assolutamente».



In ogni caso, il consigliere comunale di Napoli ha una sua idea su come sia potuto nascere l’equivoco: «Non escludo che il malinteso sia stato generato dal fatto che diverse altre persone abbiano confuso il luogo della morte del giovane poliziotto con quello del cittadino di Capodichino, ma – ripete a Giornalettismo – ciò non giustifica Salvini. Il vero luogo della morte di Apicella è poco distante. Qualcuno aveva messo qualcosa anche lì, vicino a una farmacia».