Il falso tweet di Burioni sui «troppi eventi avversi nei giovani vaccinati»

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Il medico e docente del San Raffaele ha dovuto smentire su Twitter, dopo la circolazione di un falso screenshot

Chi naviga su Twitter dovrebbe avere abbastanza esperienza per sapere che ci sono diversi tools che permettono agevolmente – a partire da una immagine profilo e dall’inserimento di un nome utente del tutto identici agli originali – di generare dei tweet che non sono mai stati scritti. Lo si nota dalla leggera differenza di font rispetto a quello utilizzato dal social network, ma lo si può evincere anche dalla disparità delle affermazioni riportate rispetto al normale modo di esprimersi e di ragionare di un utente. Non è la prima volta, ma è successo di nuovo: un falso tweet di Burioni sta circolando sui social network e alcuni utenti lo hanno spacciato per vero. Tanto da costringere a un intervento pubblico il medico e docente del San Raffaele.



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Falso tweet di Burioni per inquinare i pozzi nella discussione sui vaccini

L’oggetto di questo falso tweet è rappresentato da presunti eventi avversi delle vaccinazioni anti coronavirus nei giovani. Un tweet diffuso con un timing non casuale, dal momento che nelle ultime settimane è stata fatta una campagna abbastanza serrata per sensibilizzare la popolazione sulla necessità della vaccinazione nelle fasce d’età più giovani. Il testo del falso messaggio è il seguente: «Troppi eventi avversi nei giovani vaccinati contro il Covid. Forse abbiamo sbagliato qualcosa. È tempo di cambiare strategia. Non è giusto sacrificare i giovani per salvare gli anziani. Parliamone».



Il tweet viene presentato da alcuni utenti dei social network come «pubblicato e poi rimosso» dall’autore, dal momento che non si trova traccia nella sua timeline. Ovviamente, non è così perché quel tweet non è mai stato scritto:

«Purtroppo vengono diffusi tweet falsi che io non ho mai scritto – ha notato Roberto Burioni -. Sinceramente non so come contrastare questa cosa». Il modo migliore resta segnalarli e commentarli pubblicamente, in modo tale da palesare in maniera evidente la distanza tra frasi mai pronunciate e pensiero reale. Il tema è: perché, in questa fase molto delicata per il mondo dell’informazione, siamo costretti a inseguire tutti quelli che si prendono gioco dell’ecosistema mediatico cercando di inquinare i pozzi e di creare una cortina di fumo non tanto su cosa sia la verità, ma su quali affermazioni siano vere o false.