Viene truffato con un falso diploma socio-sanitario: giovane si toglie la vita

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Accade a Cosenza. Sei gli arresti per il raggiro dei finti corsi

Dovranno rispondere anche di questa tragedia le sei persone arrestate questa mattina a Cosenza per la truffa dei falsi corsi sanitari che consegnavano finti certificati di diploma. Una vera e propria truffa di cui sono rimaste vittime tantissimi cittadini calabresi, compreso un giovane ragazzo che – una volta capito di aver perso soldi e tempo – non ha retto alla notizia di esser rimasto vittima di un così bieco raggiro e si è tolto la vita.



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«Il giovane, disoccupato da anni – ha spiegato il colonnello dei Nas, Vincenzo Maresca, nella conferenza stampa che ha raccontato i dettagli dell’operazione che questa mattina si è conclusa con gli arresti a Cosenza – è stato sopraffatto dalla disperazione». Un gesto estremo provocato da una reazione emotiva alla truffa subita da parte di chi pensa di rubare solamente soldi organizzando raggiri di questo tipo. Spesso e volentieri, però, vicende come queste lasciano una ferita nella mente che non tutti sono in grado di ricucire.



Falsi corsi sanitari: giovane vittima della truffa si suicida

«La misura della custodia cautelare in carcere per le persone coinvolte nell’operazione – ha proseguito il colonnello Vincenzo Maresca -, può sembrare forte, ma noi la riteniamo giusta. Il caso del suicidio del giovane allievo dei corsi, d’altra parte è emblematico della gravità dei fatti. Stiamo parlando di una persona che, venuta a conoscenza dell’illiceità dell’iniziativa cui aveva partecipato, sborsando 2500 euro, si è reso conto dell’inutilità dell’impegno che aveva profuso visto che non poteva utilizzare il titolo professionale che aveva acquisito, rivelatosi carta straccia, per uscire dal dramma della disoccupazione che stava vivendo».

I falsi certificati e gli arresti

Il giovane è solo una delle centinaia di vittime di questa truffa dei falsi corsi sanitari. Oltre ai sei arresti di questa mattina, infatti, sono stati posti sotto sequestri centinaia di diplomi falsi, che non avevano alcun valore legale. Ma nelle pubblicità e al momento della firma per l’accesso alla formazione, si parlava espressamente di corsi validi e riconosciuti con cui ottenere la certificazione e poter entrare nel mondo del lavoro.



(foto di copertina: Pixabay)