Facebook “ci manipola” da sempre: ecco come funziona il newsfeed

Ha destato scandalo la notizia dell’esperimento di manipolazione emotiva condotta si centinaia di migliaia di utenti a loro insaputa, ma da sempre Facebook usa i suo algoritmi per plasmare quello che vedono gli utenti.

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NON È UNA NOVITÀ – Un articolo di The Guardian ci ricorda oggi che Facebook manipola da sempre quello che appare sulla bacheca degli utenti nel network, al punto che fornisce agli stessi alcuni strumenti per agire sui filtri che regolano questo feed, al fine di modificarlo secondo i propri gusti ed esigenze. Secondo Facebook i filtri sono necessari per evitare di essere sopraffatti dal numero e dalla varietà dei messaggi in bacheca. Una media di 1.500 al giorno, un fiume che ben pochi avrebbero il tempo di leggere o anche solo esaminare al volo.

UNA QUESTIONE DI FILTRI – I filtri servirebbero quindi ad automatizzare un processo automatico che estrae dal feed i risultati più interessanti per l’utente, limitandosi a mostrarne 300 al giorno. La selezione avviene, al di là delle preferenze espresse con i settaggi dell’utente, incorciando il gradimento dei post con il numero delle interazioni con chi li pubblica e altre variabili che sfuggono al controllo dell’utente.

LE OPZIONI PER GLI UTENTI – Usare le opzioni per visualizzare i post secondo il criterio d’importanza o quello cronologico non cambia questa realtà, mentre si possono eliminare i feed di alcuni utenti, ma questa azione influenza anche come questi saranno visualizzati sulla bacheca di altri. Il meccanismo è controllato dall’azienda, che lo spiega estesamente e che si premura di farlo accettare agli utenti al momento d’accettare le condizioni d’uso del sito, ma il fatto che sia relativamente noto e legittimo non cambia il fatto che possa essere usato, come mostrato dall’esperimento tanto discusso nei giorni scorsi, anche per manipolare gli utenti.

CAVIE DA SEMPRE – Il problema, più in generale, è che l’azione degli algoritmi di Facebook, come quelli di Google e di altri giganti del settore, diventa un vero e proprio agente culturale data la rilevanza di questi network nella vita quotidiana di milioni di persone e data la loro posizione di mediatori del flusso delle informazioni e delle relazioni che si sviluppano attorno al globo attraverso internet. Per questo, anche se agire sulle opzioni di Facebook è un processo che può valere la pena, è bene ricordare che in rete siamo tutti oggetto di questo genere d’influenze e di «esperimenti».

 

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